E’ stata aperta un’inchiesta per risalire a chi ha esploso il colpo di pistola che ha ucciso l’albanese Eduart Kozi assassinato a Ponte Felcino.
Il pubblico ministero Mara Pucci ha iscritto tre persone nel registro degli indagati. Si tratta dei due carabinieri e della guardia giurata che hanno tentato di fermare l’Audi A6 Avant, con quattro banditi a bordo, che durante la notte tra mercoledì e giovedì si era allontanata a tutta velocità dalla tabaccheria di via Messina.
L’ipotesi di reato contestata ai tre è omicidio colposo. Anche se il magistrato esclude il dolo nell’uccisione dello straniero.
L’indagine punta prima di tutto a rilevare da quale arma provenga il proiettile che si è conficcato nella nuca dell’albanese seduto dietro nell’Audi ritrovata qualche ora dopo, a un chilometro di distanza in via Radiosa.
La vittima, abbandonata dai complici insieme alla refurtiva, quando è stata ritrovata qualche ora più tardi indossava ancora i guanti e il passamontagna utilizzato per non farsi riconoscere dalle telecamere di sicurezza dell’esercizio commerciale.
Ora sarà l’autopsia insieme alla consulenza balistica a fornire elementi precisi atti alla ricostruzione esatta della dinamica dei proiettili e di chi lo ha esploso.
Va ricordato che nella fase di fuga e di inseguimento sono stati vissuti attimi di forte tensione. Il commando ha speronato l’auto del metronotte, che ha anche rischiato di essere investito.
Intanto è caccia aperta ai tre ladri fuggiti.