Al momento l’ipotesi più accredita è quella del gesto volontario
Si continua ad indagare sul giallo della donna di 43 anni, Francesca Fiorini, stimata insegnante della scuola media Marconi di Terni, trovata senza vita nella propria abitazione a Terni nella notte tra sabato e domenica scorsa.
Al momento l’ipotesi più accredita è quella del gesto volontario. Infatti, secondo quanto riporta RaiNews, ad uccidere la donna sarebbe stato il monossido di carbonio sprigionato da due bracieri improvvisati su cui erano state accese alcune tavolette di diavolina e della carbonella.
Il messaggio inviato a un’amica poco prima della tragedia, in cui si menzionava l’insabbiamento delle circostanze in caso di eventi sfortunati, ha sollevato interrogativi riguardo alla dinamica della morte.
Gli inquirenti hanno trovato le finestre sigillate dal nastro adesivo in modo da evitare dispersioni e un cartello scritto a mano per allertare i soccorritori.
Un altro aspetto da chiarire è anche la presenza di un ventiquattrenne tedesco trovato insieme alla donna che adesso risulta ricoverato in rianimazione.
La squadra Mobile sta indagando sul legame tra i due tramite i cellulari sequestrati, cercando di capire la natura del loro rapporto, tenuto all’oscuro a parenti ed amici.
L’ipotesi di una induzione al suicidio rimane a galla, considerato anche che la docente in passato era stata in cura per alcuni problemi psichici ed era considerata molto “fragile”.