Il secondo tentativo di cessione degli asset dovrebbe avvenire entro la fine del 2021
È andata deserta la prima asta di vendita della ex Novelli per cedere a 17,3 milioni di euro sia lo stabilimento di raccolta, selezione e commercializzazione delle uova fresche e ovo-prodotti di Spoleto, collocato sul mercato con tutti i macchinari e le attrezzature, che il mangimificio di Amelia dove vengono trattati i semi per gli allevamenti di galline.
A confermarlo, oltre ai sindacalisti, è direttamente il delegato alla vendita Leandro Campana nominato dai tribunali di Terni e Castrovillari (Cosenza) competenti per il fallimento del Gruppo Novelli e di Alimentitaliani.
Il secondo tentativo di cessione degli asset dovrebbe avvenire entro la fine del 2021.
Con l’asta bis, come previsto dall’ordinanza, sarà ridotto il prezzo di vendita nel limite massimo del 25 per cento.
Il bando, pubblicato a metà luglio dopo lunga attesa, cerca di collocare sul mercato anche il 100 per cento delle società agricole Fattorie Novelli e Bioagricola, oltreché il marchio con cui vengono commercializzate le produzioni, ossia Ovito, per il quale è pure prevista la cessione.