Oggi è la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. Manifestazioni e iniziative in tutta Italia per combattere questo triste fenomeno in aumento. I dati delle violenze hanno ormai raggiunto livelli d’allarme: ogni 72 ore in Italia una donna viene uccisa da una persona di sua conoscenza, solitamente il suo partner; 3 femminicidi su quattro avvengono in casa; il 63% degli stupri è commesso da un partner o ex partner.
“La violenza – sostengono da ‘Non una di Meno’ – non ha passaporto né classe sociale, ma spesso ha le chiavi di casa e si ripete nei tribunali e nelle istituzioni”.
Dati confermati anche dalla Polizia alla presentazione a Milano dell’iniziativa “Questo non è amore 2019” sulla violenza di genere: da dove emerge che vittime e carnefici sono per lo più italiani: le prime nell’80,2% dei casi, i responsabili nel 74% dei casi. Ed è stato confermato che l’82% delle volte chi fa violenza su una donna, è un volto amico: o il compagno o un conoscente.
In aumento il numero dei femminicidi passati dal 37% del 2018 al 49% tra gennaio ed agosto 2019.
Il 67% di queste vittime è straniero, e anche qui nel 61% dei casi l’autore è il partner.
E l’Umbria è la regione con il più alto tasso di vittime in rapporto alla popolazione femminile, come già rilevato dalla Commissione parlamentare d’inchiesta istituita presso il Senato della Repubblica”. E’ quanto dichiarato dalla senatrice Nadia Ginetti (Italia Viva), membro della “Commissione parlamentare di inchiesta sul femminicidio, nonché su ogni forma di violenza di genere”.
In tutta la regione sono 122 le donne finite al pronto soccorso dall’inizio dell’anno per colpa dei compagni violenti, 34 a Perugia, 88 a Terni.
Ancora in aumento rispetto all’anno scorso che erano state 119.
Nella Giornata mondiale per l’eliminazione della violenza contro le donne, i numeri sembrano dire che c’è ancora molto da fare.
Come riporta oggi il Corriere dell’Umbria, negli ultimi cinque anni sono quasi tremila (2.950) le donne che si sono rivolte ai centri antiviolenza della regione, quasi trecento nell’ultimo anno a Perugia, 230 a Terni. Due casi al giorno. Snocciolando ancora i numeri. Sono 191 le donne che si sono rivolte al Telefono donna di Perugia, aperto a novembre 2018, 33 quelle per cui è stato attivato il servizio di pronta emergenza, una procedura che scatta nel momento in cui vi sono casi particolarmente gravi che non possono seguire il normale iter. Con loro anche 37 minori.
A Perugia i procedimenti penali aperti sono 100, da fonti della questura emerge che dall’inizio dell’anno sono undici gli indagati, 13 le misure cautelari eseguite, 12 i codici rossi dall’entrata in vigore della relativa legge. A Terni, dati aggiornati a settembre, i casi di maltrattamento erano 31, 10 le misure cautelari eseguite. Numeri impressionanti, cui le forze dell’ordine rispondono con un impegno senza tregua che però deve fare i conti con le forze esigue di sempre.