In caso di diniego le diceva comunque che “sarebbe dovuta andare via di casa perché di sua proprietà”

Un uomo, comparso ieri in aula del tribunale, in veste di imputato, difeso dagli avvocati Enrico Renzoni e Emanuele Sorcetti, è stato accusato di “condotte violente e minacce” nei confronti della moglie, dalla quale pretendeva “continuamente somme di denaro per l’acquisto di sostanza stupefacente da procurarsi, se necessario, anche prostituendosi”.
Cosa che la donna non ha mai fatto. In caso di diniego le diceva comunque che “sarebbe dovuta andare via di casa perché di sua proprietà”.
La donna rappresentata dall’avvocato Cristina Zinci dice di non poter sopportare più questa condizione, a tal punto di rivolgersi al Corriere dell’Umbria, che riporta la notizia nell’edizione odierna, e spiegando: “Sono cinque anni da quando è iniziato il processo e ancora non c’è una sentenza. Non ce la facciamo ad andare avanti”, ha detto. E’ in corso anche una causa per la separazione. Stando a quanto riferisce Zinci, lui non pagherebbe gli alimenti ai figli (300 euro al mese) dal 2019. Figli che non vede dallo stesso anno.