Il giudice T. S., della sezione civile del tribunale di Spoleto, è indagato per corruzione e per questo motivo è stata richiesta l’interdizione dalle sue funzioni.
Assieme a lui, indagati per lo stesso reato gli avvocati civilisti perugini M.B. e N.P., finiti agli arresti domiciliari. Le accuse formalizzate dal giudice del tribunale di Firenze su richiesta della Procura fiorentina per tutti e tre sarebbero di corruzione, mentre per i due civilisti per traffico di influenze illecite, mentre per il solo M.B. anche di sfruttamento della prostituzione e falso ideologico, peculato, favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.
Ai domiciliari per sfruttamento della prostituzione in concorso con il legale è finita anche una giovane romena e un’impiegata civile dell’ufficio Immigrazione della questura sarebbe stata iscritta nel registro degli indagati. Quest’ultima sarebbe indagata per peculato, falso e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina di una decina di soggetti tra brasiliani, marocchini, cinesi e lettoni.
L’indagine, avviata agli inizi del 2019, è coordinata dalla Procura della Repubblica di Firenze.
Nei loro confronti, i carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Firenze hanno eseguito un’ordinanza applicativa degli arresti domiciliari, emessa dal Tribunale del capoluogo toscano. Nei confronti del giudice è stata richiesta l’applicazione della misura interdittiva della sospensione da un pubblico ufficio. Il Gip si è riservato, in esito all’interrogatorio fissato.