Di Ciuenlai – Credetemi, Il termine rottura non rende l'idea. Dopo il fallimento di tutti i tentativi di mediazione, Il gruppo Regionale del Pd è finito in rissa verbale, con la Presidente che sbatte la porta ed esce dalla riunione, minacciando, anche lei, le dimissioni.
Se tre indizi fanno una prova, in questo caso, tre dimissioni vere o minacciate (Barberini, Leonelli, Marini) fanno sicuramente una crisi. E che Crisi!!! Secondo le ricostruzioni di diversi partecipanti alla riunione i Popolari (Barberini, Smacchi, Porzi e Brega) sarebbero tornati unitariamente a chiedere un ripensamento sulle nomine ed in particolare su quella di Orlandi e un cambiamento “profondo” nelle politiche sanitarie.
Il rinnovo della richiesta avrebbe fatto infuriare la Marini, che se ne sarebbe andata pronunciando una velenosa battuta : ”bene prima sospendo le nomine e poi do le dimissioni”. Ma c'è di più; la governatrice avrebbe espresso l'intenzione di sospendere l'iter delle pratiche relative alla finanza regionale e al bilancio “fino a che non ci sarà un chiarimento politico”. E questo è comprensibile in mancanza di numeri certi in Consiglio. I nervi tesi deriverebbero anche da una copertura , più di forma che di sostanza, che i palazzi romani avrebbero offerto alla Presidente su questa vicenda. “Nell'epoca della rottamazione renziana – afferma un giovane turco non proprio in linea – sostenere un tecnico – politico che gira da 20 anni tra le strutture sanitarie umbre, non è il massimo della vita e del consenso. Morire per Orlandi o contro Orlandi è difficile da capire”.
Lunedì si rischia la replica alla Direzione del partito. Ma più si va avanti e più le posizioni si cristallizzano. Nei capannelli del Pd si è passati da un “se continuano ad intestardirsi non si mangia il panettone” ad un “ se continuano ad intestardirsi non si mangia la colomba”. E in questo clima di scontro frontale non potevano mancare i fuori onda, che annunciano “novità sconvolgenti”. Per ora di sconvolgente c'è una situazione che, salvo questo giornale, nessuno aveva immaginato di dover raccontare. Sta a vedere che dopo Roma, a primavera, vota anche un quartiere periferico della capitale : L'Umbria.
P.S. – la battuta non è mia è di D'Alema che la pronunciò in occasione dello scontro Brachelente, Stramaccioni.