Un uomo di 47 anni, tunisino, è finito in manette. Per lui l’accusa di violenza sessuale, maltrattamenti in famiglia e lesioni aggravate verso la moglie, italiana.
Il fatto è avvenuto a Città di Castello, l’arresto è stato portato a termine dalla Polizia. Le violenze sarebbero avvenute davanti alla madre dell’uomo, mai intervenuta per fermare il figlio. Tra i racconti della donna, a volte ritrattati, numerosi episodi in cui sarebbe stata minacciata di morte con il coltello puntato alla gola, insultata, picchiata, sbattuta fuori casa in ciabatte e accappatoio, tirata per i capelli fino a strapparli, ma anche costretta a fare sesso con lui. Una sfilza di violenze e soprusi iniziati dai primi tempi di matrimonio nel 2014.
Fino ad un’aggressione con costole rotte che, però, la donna aveva prima denunciato e poi ritrattato dicendo che si era trattato di una caduta dalle scale.
L’uomo, difeso dall’avvocato Christian Giorni, dopo l’udienza di convalida davanti al giudice è stato rimesso in libertà con l’obbligo di divieto di avvicinamento alla donna e alla sua abitazione.