Sono 5.642 le imprese umbre a rischio usura, 4.137 delle quali nella provincia di Perugia.
Il preoccupante dato, riportato oggi da Il Corriere dell’Umbria, è rilevato dallo studio della Cgia di Mestre su dati della Banca d’Italia.
Si tratta di imprese che, secondo la definizione della normativa europea, presentano delle esposizioni bancarie deteriorate.
In altre parole, si tratta di aziende e partite Iva che risultano essere schedate presso la Centrale rischi della Banca d’Italia come insolventi. In Italia le imprese a rischio usura sono poco meno di 240 mila.
“Non potendo ricorrere a nessun intermediario finanziario – evidenzia il coordinatore dell’Ufficio studi della Cgia, Paolo Zabeo – queste Pmi, strutturalmente a corto di liquidità e in grosse difficoltà finanziarie, in questo periodo di carenza di credito rischiano molto più di altre di scivolare tra le braccia degli strozzini. Riteniamo che per evitare tutto questo sia necessario incentivare il ricorso al fondo per la prevenzione dell’usura”.
In questo contesto, le scadenze fiscali – secondo lo studio della Cgia – costituiscono un innesco pericoloso. Infatti, a seguito dello slittamento delle scadenze avvenuto nei mesi scorsi a causa del Covid, saranno ben 146 le scadenze fiscali che le aziende saranno chiamate a rispettare.