Nel corso dell’inaugurazione dell’anno giudiziario messa in rilievo anche la carenza di personale
Aumenta il numero dei ricorsi presentati, ma cresce anche il numero dei fascicoli pendenti che sono aumentati da 1.024 a 1.339 nel 2023. Dei ricorsi presentati, con una media di tre al giorno, 331 sono amministrativi ordinari praticamente lo stesso numero del 2022, quando gli atti erano stati 339. Ma nei dodici mesi trascorsi, ci sono state 686 richieste, ovvero il 70% del totale, per ottenere l’ottemperanza, cioè l’applicazione della sentenza, attraverso la nomina di un commissario ad acta in riferimento alla legge Pinto sulla equa riparazione per la durata eccessiva del processo. Per fare un paragone, erano stati 425 nel 2022 e 351 nel 2021.
In Umbria una Giustizia rallentata anche dalle carenze di personale. È quanto emerge dalla relazione del presidente del Tribunale amministrativo dell’Umbria, Pierfrancesco Ungari, resa nota in occasione della cerimonia per l’inaugurazione dell’anno giudiziario del Tribunale amministrativo regionale che si è tenuta in Prefettura.
Un’occasione per tracciare un focus sulla situazione nella nostra provincia. La cerimonia solenne si è svolta alla presenza di magistrati, fra cui il dottor Claudio Cicchella, nominato da poco dal Csm nuovo procuratore della Repubblica di Spoleto.
Ma numerose e prestigiose anche le autorità istituzionali che hanno presenziato alla cerimonia, tra gli altri, la presidente della Regione Umbria Donatella Tesei e il presidente dell’Assemblea legislativa Marco Squarta, il sindaco di Perugia Andrea Romizi, i rappresentante del Csm, Marcello Basilico e del Ministero della giustizia, Nicola Selvaggi.
Ad aprire la cerimonia la relazione della presidente facente funzione della Corte d’appello, Claudia Matteini che ha messo in risalto la carenza di magistrati e del personale amministrativo, facendo poi riferimento agli obblighi derivanti dagli obiettivi del Pnrr, citando la riforma Cartabia, e la giustizia riparativa.
Claudia Matteini ha quindi ricordato come “dopo anni caratterizzati da restrizioni determinate dall’emergenza sanitaria, si è tornati a celebrare l’inizio dell’anno giudiziario con una cerimonia aperta al pubblico che ne sottolinea ancora di più l’importanza non solo per la magistratura ma per l’intera collettività”.
“L’anno appena terminato è stato caratterizzato da profonde riforme che hanno interessato sia il settore civile che quello penale e che hanno impegnato gli Uffici in una costante opera di formazione e riorganizzazione – ha sottolineato la presidente – è ancora prematuro formulare un bilancio sull’impatto che tali riforme hanno avuto in termini di efficacia ed efficienza del sistema giustizia; ciò che può affermarsi è che senza dubbio, nel settore civile, non vi è stata una semplificazione dei riti, in materia della famiglia è stata sempre più centrata l’attenzione sul minore e sul suo interesse alle relazioni familiari, nel settore penale si è avviato un percorso verso una giustizia riparativa”.
Per poi definire il trascorso anno giudiziario “faticoso ma nel complesso positivo” e si è detta “convinta di poter affermare che gli uffici giudiziari umbri saranno in grado di portare avanti positivamente il processo di miglioramento già avviato consolidando i risultati già raggiunti e percorrendo con successo la strada indicata dagli obiettivi Pnrr”.
A seguire l’intervento del procuratore generale di Perugia, Sergio Sottani, che ha puntato il dito sull’ “inquietante presenza in Umbria della criminalità economica diffusa che, come tale, pur non essendo diretta espressione di associazioni ne costituisce terreno fertile sia per l’infiltrazione che per un omertoso dialogo delinquenziale”.
Dopodiché Sottani ha ricordato “l’accordo collaborativo tra la Corte d’Appello e la Procura generale” e ha sottolineato come “con gli uffici requirenti si sono adottate buone prassi organizzative e si sono tenuti incontri di autoformazione in tema di violenza di genere, linguaggio giudiziario, intelligenza artificiale, esecuzione penale, procura europea, riforma del processo civile e crisi d’impresa”.
Parlando poi dei fenomeni criminali che destano maggiore preoccupazione nel territorio regionale il procuratore generale del capoluogo umbro ha fatto riferimento al traffico di droga, ai furti in abitazione e alle infiltrazioni mafiose nel tessuto economico e finanziario.
Il Pdf della Relazione del Procuratore Generale di Perugia dott. Sergio Sottani