La presentazione del Bilancio sociale dell’Inps per l’anno 2016 tenutasi questa mattina nella sala consiliare della Provincia di Perugia può essere considerata una sorta di “stati generali” dell’Umbria tanta è stata la partecipazione corale di autorità civili, militari, del mondo del sindacato, della scuola e delle associazioni. L’Istituto, rappresentato dal Direttore, dottoressa Sonia Lucignani e dal Presidente del Comitato regionale Inps Umbria, dottor Gianni Scalamonti, ha presentato un documento di particolare interesse in quanto “fotografa” la situazione della nostra Regione su temi di grande interesse quali occupazione, demografia, pensioni.
Nell’anno considerato, il 2016, rimangono positivi il saldo aziende con dipendenti iscritte/cessate e il saldo tra le assunzioni e le cessazioni dei lavoratori dipendenti, cala lievemente il tasso di occupazione ma al contempo diminuisce il tasso di disoccupazione di pari passo passo con l’aumento degli inattivi. Aumenta il lavoro precario: crollano le assunzioni e le trasformazioni a tempo indeterminato, anche a seguito del venir meno delle agevolazioni governative. Aumenta il ricorso al voucher.
Il numero degli stranieri residenti diminuisce, rimanendo però superiore alla media nazionale.
Calano le ore di cassa integrazione, calano anche le domande di disoccupazione. Cala anche il lavoro autonomo. In leggero calo le prestazioni pensionistiche in pagamento, con un 36 per cento delle popolazioni titolari di un trattamento. Il dato che emerge è che, rispetto agli uomini, le donne incassano di meno. Aumentano anche le prestazioni collegate all’invalidità civile.
“Ci restituisce il quadro dell’Umbria nel 2016 alle prese con la crisi – ha dichiarato la Presidente Donatella Porzi portando i saluti del Consiglio regionale -. Un anno culminato con il terremoto i cui effetti concreti potremo conoscerli dal bilancio Inps del prossimo anno”. L’intervento dell’assessore regionale Luca Barberini ha messo in luce quattro punti salienti del documento presentato dall’Inps dal quale emergono luci e ombre sull’andamento economico e sociale dell’Umbria, sottolineando come l’Istituto non sia più soltanto da considerare un riscossore di contributi previdenziali, ma uno strumento di portatore di attività innovative come la lotta alla povertà. “Da questo bilancio emerge che la nostra regione perde abitanti ogni anno – ha sottolineato Barberini – quattromila negli ultimi tre anni, il doppio della media italiana. Il dato sull’invecchiamento della popolazione obbliga a riflettere: il 26% degli abitanti è over 65 e, secondi solo alla Liguria, abbiamo il maggior numero di over 75 che si assestano al 12% della popolazione. Per contro i giovani sono costretti ad abbandonare l’Umbria. Ed è qui che si apre la sfida. Siamo obbligati a creare un modello alternativo a quelli del passato non più proponibili che tenga conto di nuovi bisogni e nuove realtà. C’è poi il tema del post terremoto in una regione che mentre festeggia la positiva ricostruzione dal sisma del 1997 è già alle prese con la distruzione di un’ampia fetta del suo territorio”.
Il Presidente della Provincia Nando Mismetti nel fare gli onori di casa ha evidenziato come il nostro Paese così come il mondo intero stiano cercando di rispondere alla crisi economica, sociale e morale della quale ancora è difficile vedere l’uscita. “Le riforme come quella sulle Province – ha dichiarato – se pure interessanti come tentativo di novità, se non si accompagnano con l’attenzione e l’ascolto necessari rischiano di non risolvere i problemi, anzi di acutizzarli”. Mismetti ha ringraziato l’Inps per aver scelto la sede della Provincia di Perugia per presentare il proprio Bilancio sociale, strumento interessantissimo che, attraverso un approfondito esame e studio, può essere di supporto per progettare quel nuovo modello di sviluppo ormai irrinunciabile.