Una complessa organizzazione, priva di una stabile struttura di tipo tradizionale, votata alla lotta armata contro le cosiddette strutture del dominio”. Questo – secondo gli investigatori della Digos di Torino – il profilo della “Fai – Federazione Anarchica Informale” (cosa diversa dalla FAI – Federazione Anarchica Italiana) verso la quale che questa mattina sono stati eseguiti
una ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip di Torino e l’arresto di sette appartenenti all'associazion; altri otto sono stati indagati. La misura cautelare, spiegano gli investigatori, è l'esito di una complessa attività di indagine, condotta attraverso anni di monitoraggio, intercettazioni e pedinamenti. Tali attività – sostengono sempre gli investigatori – hanno permesso di appurare che gli indagati si muovevano “in maniera estremamente accorta, “prendendo in ogni momento della giornata ogni tipo di precauzione volta ad eludere eventuali controlli da parte delle forze dell'ordine”.
Gli indagati, in particolare, parlavano tra loro in ambienti esterni e sempre in movimento, lasciando a casa il telefono cellulare ed effettuando percorsi del tutto privi di logica, con repentini cambiamenti di direzione o tragitti. Le poche conversazioni in luoghi chiusi avvenivano invece a voce molto bassa e accendendo la tv, o la radio, per rendere incomprensibili i dialoghi. Le bonifiche alle abitazioni e gli automezzi utilizzati, alla ricerca di eventuali microspie, erano continue. Secondo gli inquirenyti sarebbero dieci, fra attentati e pacchi-bomba in tutta Italia, le azioni della Fai (federazione anarchica informale) attribuite, a vario titolo, alle sette persone rrestate oggi. Le sigle che accompagnavano le rivendicazioni erano leggermente diverse, ma la matrice era sempre la stessa. Altre iniziative iconducibili alla Fai non sono state attribuite formalmente agli indagati: è il caso del pacco-bomba del 2003 a Romano Prodi, del plico esplosivo nell'aprile del 2013 al quotidiano La Stampa, dell'attentato del gennaio 2016 al tribunale di Civitavecchia.