Fontivegge sta vivendo uno dei periodi più difficili della sua storia. Un quartiere malato, afflitto da mille piaghe. Spaccio, prostituzione, presenza inquietante di loschi figuri. Teatro di risse violente e perfino di omicidi. Ed è ovvio che tutto questo non fa che contribuire a svalutare l’intera area. Proprio dal punto di vista del valore immobiliare si è in presenza di una svalutazione preoccupante. C’è chi ha messo nero su bianco il problema: «Gli immobili in zona Fontivegge hanno subito una perdita da svalutazione della zona per motivi di ordine sociale e per mancanza di investimenti pubblici e privati che si attesta tra il 50 e il 65 per cento del valore complessivo delle vendite». L’analisi, fatta da Houselmmobiliare, è stata inserita nel dossier consegnato dai rappresentanti di Progetto Fontivegge martedì al sindaco Andrea Romizi dopo la passeggiata nelle strade del quartiere, terminata alla Pescaia.
Come riporta Il Messaggero i progetti pensati per la zona sono indirizzati anche e soprattutto alla riqualificazione e rivalutazione della zona, che tuttavia ancora risente del trend negativo in fatto di vivibilità sviluppatosi negli ultimi anni. Al punto da portare ad una perdita del valore di acquisto e di vendita se si analizza il periodo 2008-2018. Il focus, che evidenzia come sia «tutt’ora in decrescita» il trend, spiega anche che «molte locazioni in zona, circa il 75 per cento, sono richieste da cittadini extracomunitari che, durante e alla fine del periodo di locazione danneggiano l’appartamento e l’intero immobile, aumentando la perdita di interesse dei cittadini di Perugia di investire nella zona». Un effetto domino che il piano di rilancio proverà ad arrestare. Nel dossier (dove sono raccolte istanze di residenti e commercianti), oltre all’appello a fare presto con i progetti (di cui martedì hanno parlato il sindaco e l’assessore Michele Fioroni), c’è quello a “spingere” sulla sicurezza. Tra le tante richieste, come già riportato su queste colonne, anche quella per controlli da estendere ai fabbricati, puntando a quelli in stato di abbandono.
Un punto su cui il sindaco è più volte intervenuto durante la passeggiata, ricordando quanto è stato e sarà fatto sul fronte dei palazzi della vergogna.