Si è svolta nel primo pomeriggio di oggi, l’audizione in Senato, da parte dell’Ufficio di Presidenza della commissione Industria, su proposta del senatore Luca Briziarelli, cui ha partecipato il sindaco di Deruta, Michele Toniaccini, in qualità di presidente della Strada della Ceramica dell’Umbria.
In collegamento dalla sala del Consiglio del Comune di Deruta erano presenti anche il sindaco di Gualdo Tadino, Massimiliano Presciutti, gli assessore del Comune di Deruta, Rodolfo Nardoni e Maria Cristina Canuti, il direttore del Comitato degli Artigiani, Annalisa Mordenti e i funzionari degli uffici comunali di riferimento.
Il sindaco Toniaccini, nel ringraziare per questo “alto momento di confronto e di ascolto che costituisce un nuovo passo avanti nella tutela e sviluppo dell’artigianato artistico”, ha sottolineato come “l’audizione sia occasione non tanto per presentare le nostre richieste, quanto per fornire una prospettiva nuova sul settore della ceramica, conferita indubbiamente dal DDL “Misure per la tutela e lo sviluppo dell’artigianato nella sua espressione territoriale, artistica e tradizionale”, un disegno di legge presentato, fra gli altri, dai senatori Collina, Briziarelli e Modena che ringrazio. Il disegno di legge – ha proseguito – segna un passaggio fondamentale e storico per le imprese della ceramica artistica dell’Umbria, per i nostri artigiani e per i nostri territori. Per tale motivo auspichiamo che possa avere un iter e un esito positivi. A questo vorremmo rimarcare alcuni punti che sono di particolare interesse e altri che potrebbero essere integrati nel disegno di legge.
Una nuova angolatura di lettura del documento che non è un mero elenco di punti da soddisfare, ma un libro scritto con una penna in ceramica, la quale è sintesi delle abilità dei nostri maestri ceramisti, dei colori della nostra terra, dei nostri profumi, del nostro passato, della nostra capacità di guardare avanti e di essere all’avanguardia, pur nel rispetto della nostra migliore tradizione. E’ simbolo della nostra identità. Un progetto che, se realizzato, produrrà, come un effetto domino, positivi riscontri sull’economia, sull’occupazione, sulla capacità attrattiva di questi nostri luoghi unici. Ma soprattutto determinerà la rinascita di un settore che è simbolo della nostra italianità, perché l’artigianato artistico tradizionale è il più bel biglietto da visita che si possa esibire ed è, sopra ogni altra cosa, straordinario patrimonio che non può essere disperso e che rappresenta un grande insegnamento, anche di vita, per i nostri giovani”.
Sulla necessità di una normativa “immediata e chiara” si è espresso il sindaco Presciutti: “E’ indispensabile avere urgentemente una norma chiara di riferimento e auspico che possa trovare velocemente il suo compimento in entrambi i rami del Parlamento. La velocità, in un periodo caratterizzato da una forte crisi economica e alle porte di una attesa ripresa, non è fattore secondario. E’ quanto ci chiedono anche i nostri artigiani e le nostre imprese: strumenti spendibili e velocità nei tempi”.
Questo il documento letto e sottoposto all’attenzione dei membri della Commissione Industria del Senato:
Il documento rimarca come la definizione di bottega storica artigiana e la sua qualificazione risultino particolarmente interessanti per realizzare un’individuazione delle imprese che dimostrano una differenziazione delle tecniche produttive, dei prodotti e dell’origine, rispetto alle attività e ai prodotti industriali. Si esprime anche apprezzamento per il coinvolgimento dei Comuni nella verifica del possesso dei requisiti.
Si condivide quanto espresso nell’articolo 2 e successivi, in particolare sulla proposta di agevolazioni fiscali e contributi per promuovere l’artigianato artistico. Se nel breve termine si tratta di far sopravvivere le aziende artigiane, nel lungo termine sono necessarie misure che orientino maggiormente le nostre imprese artigiane al mercato e ai consumi: le strategie sono la promozione dei territori caratterizzati dalla tradizione della ceramica artistica, la formazione del personale e la digitalizzazione delle attività.
Fondamentali sono gli investimenti in piattaforme di vendita on-line (e-commerce), ma soprattutto è indispensabile un’azione di promozione del marchio della ceramica artistica a livello collettivo, al fine di mantenere alto il livello di reputazione della ceramica, ad esempio, tramite il sostegno alla comunicazione.
Ritornando alle disposizioni del DDL, articolo 4, un elemento importante riguardai concetti di Bottega-scuola e la qualifica del maestro artigiano, il quale rappresenta non solo una valorizzazione delle conoscenze formali e informali necessarie all’esercizio della professione, ma anche un valido strumento di trasmissione delle abilità ai giovani, con un inquadramento giuridico che permetta da un lato l’attività formativa e dall’altro una formazione lavorativa/imprenditoriale. Attività formativa che dovrebbe prevedere il coinvolgimento simultaneo di più attori, tra cui non solo maestri e discenti, ma anche scuole e musei.
Importante l’apprendistato professionalizzante e gli sgravi contributivi come descritti nel DDL sono indicati così come i regimi fiscali all’atto della cessione dell’azienda (art. 7).
L’articolo 8 andrebbe integrato con ulteriori contenuti, facendo riferimento soprattutto allo strumento della promozione e al collegamento con il territorio.
Sotto questo punto di vista, il DDL secondo il nostro parere, dovrebbe prevedere il riconoscimento delle strade della ceramica. Queste ultime costituiscono allo stesso tempo un’attività di promozione e di diversificazione del turismo, che tende sempre di più ad esperienze diffuse sul territorio, anziché localizzate nelle grandi città storico culturali.
I percorsi della ceramica, che in alcune realtà come l’Umbria cominciano ad emergere, rappresentano una grande opportunità ed è per questo che nell’articolo 8, oppure dedicandovi un apposito articolo, sarebbe opportuno inserire delle norme per il riconoscimento, la promozione e la valorizzazione delle strade della ceramica.
Inoltre, si auspica che siano previste delle attività di rete, in particolare il collegamento tra le botteghe artigiane e i musei che sono frequentemente presenti nel territorio, in quanto il museo rappresenta sia un’occasione di formazione storica e culturale sia uno strumento utile a valorizzare l’arte di fronte ai turisti e ai cittadini”.