Il Comune di Perugia, dopo essere stato bacchettato dalla Corte dei Conti, decide di correre ai ripari vendendo le quote societarie de minimetrò e non solo.
Non c’è alcuna via di scampo per sanare il pesante squilibrio di cassa, “evidenziato dal ricorso all’anticipazione di tesoreria non restituita al termine degli esercizi 2014, 2015 e 2016 e dall’utilizzo di fondi vincolati non ricostituiti al termine dei medesimi esercizi“, e il Comune ha quindi annunciato il ricorso ad alcune operazioni volte a sanare i suoi conti in rosso: la prima riguarda la vendita di alcuni beni immobiliari per un valore di circa 5 milioni di euro, la seconda mossa interessa le agevolazioni sulla riscossione della Tari con un recupero pari a 15 milioni, mentre la terza consiste nella vendita dell’intero pacchetto societario della Minimetrò Spa. In questo caso la stima si aggirerebbe intorno ai 4 milioni entro 6-8 mesi.
Una manovra significativa che, però, non equivale a cedere la proprietà dell’infrastruttura, Palazzo dei Priori rimarrà comunque il contendente del servizio fino alla data di scadenza fissata per il 2036, ciò vuol dire che chi acquisterà le quote dovrà, in ogni caso, intercedere con il Comune di Perugia che sarà responsabile del pagamento delle quote del capitale, ma questa volta con un risparmio di circa un milione di euro.
Un segnale forte, sintomo di una pesante crisi finanziaria che ha colpito l’ente la cui colpa è quella di “non riuscire ad incassare le somme relative agli accertamenti delle entrate previste con cui si sono costruiti gli equilibri di bilancio e le spese realmente sostenute”.