Fissata per il 28 Giugno l’udienza per il ricorso al risarcimento per ingiusta detenzione di Sollecito per cui gli avvocati, Luca Maori e Giulia Bongiorno, avevamo chiesto in risarcimento allo Stato Italiano 516 mila euro , il massimo del rimborso.
Importo negato dalla Corte di Appello di Firenze il 27 Gennaio, perché ad avviso dei PM toscani ci furono versioni contraddittorie ( tre e tutte diverse ) di Sollecito e per questo venne arrestato.
Lo studente pugliese dichiarò che il primo novembre del 2007 (giorno del barbaro omicidio della giovane studentessa britannica, Meredith Kercher) alle 20,30 era in casa, in Corso Garibaldi con la Xnox.
Risentito dai PM il 4 Novembre dichiarò di essere tornato nella sua abitazione da solo, perché Amanda si era recata al pub dove lavorava . Ancora l’otto di Novembre, subito dopo l’arresto, ammise di non ricordare più nulla e ritrattò nuovamente la tesi dell’assenza dell’amica americana con una differente deposizione.
Nell’ l’interrogatorio aveva sostenuto di essere uscito di casa . Sono state queste contraddizioni a permettere ai giudici di respingere l’istanza di risarcimento.
L’unico ad aver pagato per l’omicidio di Meredith è stato Rudy Guede, ancora in carcere a Viterbo, sino al prossimo 17 Novenbre data in cui i giudici della Corte di Cassazione dovranno valutare il ricorso presentato dai suoi legali in risposta alla Corte di Cassazione di Firenze che aveva respinto e considerata inammissibile l’istanza per il processo di revisione. Nel Frattempo il Direttore del carcere viterbese ha concesso a Rudy libere uscite sino ad un massimo di 45 giorni l’anno: Rudy ne ha già trascorsi 15 a Perugia dalla sua maestra e sta mantenendo da anni un rapporto di assoluta disciplina, ma si è sempre dichiarato innocente .