di Marina Sereni (*) – Per le tante, troppe guerre in corso, per il grado di estrema instabilità che contrassegna il quadro internazionale e per la debolezza delle istituzioni sovranazionali che dovrebbero rispondere alle enormi e inedite sfide di questa fase.
Per le tante, troppe persone che nel mondo – e anche in Italia – vivono in condizione di povertà e di esclusione sociale. Per le conseguenze del devastante terremoto del Centro-Italia che ha privato migliaia di cittadini delle Marche, del Lazio, dell’Abruzzo e della mia Umbria del calore e della solidità di una casa, della sicurezza di un lavoro e di una prospettiva di rinascita…
Non sarà un Natale spensierato e allegro, dunque. Anche per questo come ogni anno ho deciso di fare pochi regali, acquistando prodotti delle aree colpite dal terremoto, e di finanziare alcune organizzazioni del Terzo Settore impegnate nella cooperazione internazionale e nell’assistenza alle persone con qualche difficoltà. Eppure è proprio dal terremoto, dal coraggio di quelle comunità che possiamo trarre motivo di impegno e di speranza. Domani sarò a Norcia, insieme alle autorità regionali e locali, per la riapertura del centro storico della città così duramente ferito dal sisma. Sarà l’occasione per ascoltare la voce di chi vive direttamente i disagi e i problemi di quelle realtà e per riconfermare l’impegno ad aiutare dal Parlamento a risolvere i problemi che via via si presenteranno nelle prossime settimane e mesi. Sarà anche l’occasione per dimostrare che tutti insieme, uniti, si può cambiare le cose, si possono ottenere risultati concreti.
(*) Vice Presidente della Camera dei Deputati