La nostra regione si colloca al di sopra della media nazionale, con una percentuale del 13,2% rispetto all’11,2% a livello italiano
In Umbria il dato relativo all’evasione fiscale supera la media nazionale, con una percentuale del 13,2% rispetto all’11,2% di quello italiano.
In Umbria risultano sottratti al fisco 1 miliardo e 250 milioni.
Il dato è stato rilevato dalla Cgia di Mestre mette in risalto anche le marcate differenze territoriali: dal 17-18% di Calabria e Campania al 7% della provincia di Bolzano. Stando ai dati del ministero delle finanze del 2021 elaborati dall’associazione. Tutto questo, però, in un quadro di complessivo miglioramento.
La stima dell’evasione complessiva è in costante calo: nel 2021, ultimo dato disponibile, sarebbero stati sottratti 83,6 miliardi di euro, 24 miliardi in meno rispetto al 2016.
Parallelamente aumenta il gettito recuperato: nel 2023 sono rientrati nelle casse dello Stato 24,7miliardi di euro, contro i 20,2 dell’anno precedente, nonostante il numero di arresti per violazioni penali di natura tributaria sia in diminuzione, dai 411 del 2021 ai 290 del 2022.
Tutti segnali incoraggianti che secondo la Cgia derivano in parte dall’introduzione della fatturazione elettronica e della cosiddetta compliance: l’adempimento spontaneo degli obblighi da parte del contribuente dopo la comunicazione da parte dell’Agenzia delle Entrate.
Molto si è fatto e si sta facendo anche in Umbria. Dove sotto la lente d’ingrandimento sono finiti il reddito di cittadinanza, superbonus, le frodi fiscali e gli sprechi. Il bilancio degli ultimi dodici mesi relativi all’anno 2023 del Comando provinciale della Guardia di Finanza di Perugia delinea un’Umbria dei “furbetti”, a cui corrispondono però anche concreti risultati riferiti al contrasto all’evasione.
Tra i 96 evasori totali scovati in provincia, spiccano numerosi imprenditori “fantasmi” per il Fisco. Individuati più di cento lavoratori in nero, per buona parte nella ristorazione. Ed è nel settore del turismo che si annidano casi di operatori abusivi e tentativi di infiltrazione criminale.
In materia di reddito di cittadinanza i duecento controlli selettivi hanno fatto emergere 164 irregolarità, con un milione e mezzo di euro percepito indebitamente, per due terzi da cittadini stranieri, e altri 300mila euro richiesti senza averne diritto.
Infine, sui falsi crediti fiscali legati al superbonus si è fatta scuola, grazie ai sequestri andati a buon fine. L’obiettivo, nel 2024, è proseguire su questa strada. L’attenzione è alta.