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Home » L’Umbria contro le decisioni di RFI e ART: “Scenari punitivi per i pendolari”
Umbria

L’Umbria contro le decisioni di RFI e ART: “Scenari punitivi per i pendolari”

admin05 Mins Read
 
 
 

Freccia e Italo dominano, l’Umbria protesta: “Servizi pubblici sacrificati”

“Lo scenario che va determinandosi all’esito della sommatoria delle scelte di RFI (Rete Ferroviaria Italiana) e ART (Autorità Regolazioni Trasporti), va ben oltre l’esigenza di delineare strategie atte a superare un periodo, per definizione transitorio, caratterizzato dai lavori con Fondi PNRR sulla rete ferroviaria nazionale”: lo afferma l’assessore ai Trasporti della Regione Umbria, Francesco De Rebotti, evidenziando che “essi, differentemente, delineano gravi scelte di politica trasportistica che non possono che essere addossate anche alla responsabilità governativa”.

Assessore ai Trasporti della Regione Umbria, Francesco De Rebotti

“Dopo aver scritto ad ART – afferma l’assessore – richiedendo che a RFI venisse imposto l’obbligo del rispetto dell’accordo quadro siglato con la Regione Umbria (tutti i servizi di competenza in linea direttissima con il mantenimento degli standard di efficienza e di tempi di percorrenza), apprendiamo dell’intenzione di riorganizzare, già a partire dall’orario di dicembre 2025, le tracce dei treni interregionali veloci dell’Umbria. Ad oggi questo significherebbe una completa traslazione dei servizi di questa Regione dalla linea Direttissima alla linea Lenta, con le ovvie ripercussioni in termini di allungamento dei tempi di percorrenza e relativo decremento della qualità della vita specialmente dei pendolari, studenti e lavoratori. Come già evidenziato nelle nostre precedenti comunicazioni, – prosegue – desideriamo ribadire con fermezza che tali conseguenze sarebbero estremamente gravi per la Regione Umbria. Negli anni scorsi sono stati programmati, attualmente in fase di realizzazione, ingenti investimenti per l’ammodernamento del materiale rotabile veloce, treni nuovi, veloci e confortevoli, destinati ai servizi sulla linea Direttissime con velocità d’esercizio di 200 Km/ora, sforzo che verrebbe vanificato dalla nuova configurazione gestionale, che arriverebbe in maniera anticipata rispetto alla programmazione degli acquisti. Questo vanificherebbe l’efficacia dell’investimenti che la Regione ha fatto con le risorse degli umbri, proprio con l’intento di migliorare il servizio di trasporto su rotaia”.

 
 
 
 

“Consideriamo tutto ciò inaccettabile – conclude De Rebotti – Ci siamo posti in positiva relazione dialettica per cercare di gestire al meglio le problematiche relative ai cantieri PNRR. Ci troviamo, diversamente, di fronte a dissennate scelte di politica trasportistica, che definiscono scenari fortemente punitivi per i cittadini che utilizzano quotidianamente il servizio. Si sta andando verso l’assoluta predominanza dei servizi commerciali, attualmente Freccia e Italo, e scapito di quelli definibili di cittadinanza, utilizzati dalla gente comune per lavorare e studiare.  La regione Umbria si opporrà in tutte le sedi praticabili all’attuale deriva. Richiamiamo il Governo alla responsabilità nella limitazione delle pessime strategie assunte. Chiederemo subito un incontro con tutti i parlamentari umbri al fine di condividere una piattaforma di azioni congiunte. Contatteremo ulteriormente i rappresentanti delle regioni Toscana e Lazio per costruire un comune profilo di risposta a decisioni egualmente penalizzati”.

“Lo scenario che si sta delineando a seguito delle decisioni assunte da RFI (Rete Ferroviaria Italiana) e ART (Autorità di Regolazione dei Trasporti) va ben oltre la gestione di un periodo transitorio legato ai cantieri PNRR sulla rete ferroviaria nazionale. Ci troviamo, invece, davanti a gravi scelte di politica trasportistica, la cui responsabilità ricade inevitabilmente anche sul Governo”. A dichiararlo è l’assessore regionale ai Trasporti dell’Umbria, Francesco De Rebotti, lanciando l’allarme sulle prospettive future del trasporto ferroviario nella regione.

L’assessore ricorda di aver già scritto all’ART chiedendo che venga imposto a RFI il rispetto dell’accordo quadro sottoscritto con la Regione Umbria, il quale prevede il mantenimento di tutti i servizi di competenza sulla linea Direttissima, con standard di efficienza e tempi di percorrenza adeguati.

“Eppure – prosegue De Rebotti – apprendiamo che, già a partire dall’orario ferroviario di dicembre 2025, si prospetta una riorganizzazione delle tracce dei treni interregionali veloci dell’Umbria. In concreto, questo significherebbe lo spostamento completo dei servizi ferroviari regionali dalla linea Direttissima alla linea Lenta, con conseguenze pesantissime: aumento dei tempi di percorrenza, peggioramento della qualità del servizio e impatto diretto sulla vita quotidiana di pendolari, studenti e lavoratori”.

L’assessore sottolinea come tale decisione contraddica profondamente la direzione degli investimenti pubblici già messi in campo dalla Regione. “Abbiamo programmato e avviato l’acquisto di nuovo materiale rotabile veloce, progettato per viaggiare sulla Direttissima a 200 km/h: treni moderni, confortevoli, pensati per migliorare la mobilità ferroviaria in Umbria. Con questa nuova configurazione, si rischia di vanificare uno sforzo economico importante fatto con le risorse degli umbri. Sarebbe un danno ingiustificabile”.

“Consideriamo tutto ciò assolutamente inaccettabile – incalza De Rebotti –. Ci siamo finora mossi con spirito collaborativo per gestire al meglio le criticità legate ai lavori del PNRR, ma ci troviamo invece di fronte a scelte dissennate che penalizzano fortemente i cittadini umbri. Sta emergendo un modello trasportistico sbilanciato a favore dei servizi commerciali ad alta velocità (Freccia e Italo), a scapito di quelli pubblici e di cittadinanza, fondamentali per lavoratori e studenti”.

La Regione Umbria non intende restare a guardare. “Ci opporremo con decisione in tutte le sedi possibili – conclude l’assessore –. Chiederemo un incontro urgente con i parlamentari umbri per definire una strategia condivisa, e ci attiveremo con le Regioni Toscana e Lazio per costruire un fronte comune di opposizione contro scelte che penalizzano anche i loro territori. Invitiamo il Governo ad assumersi la responsabilità di correggere rotta e fermare strategie così dannose per i cittadini”.

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