Il Conferimento del Dottorato di ricerca honoris causa in Management, Banking and Commodity Sciences
Brunello Cucinelli, conosciuto in tutto il mondo come il re del cashmere è un “leaeder sostenibile,” in questo modo lo ha definito il Professor Alberto Pastore, in occasione del Conferimento del Dottorato di ricerca honoris causa in Management, Banking and Commodity Sciences, all’imprenditore umbro, avvenuto nell’aula magna della prestigiosa università La Sapienza di Roma.
Durante il suo intervento in aula Brunello ha raccontato la sua particolare e attraente storia ricordando il padre, venuto a mancare pochi mesi fa.
Brunello ha ricordato quando il padre ,semplice operaio di una fabbrica di cemento prefabbricato, un giorno tornò a casa offeso perché venne ripreso da un dirigente dell’azienda.
Brunello ha puntualizzato “Non si lamentava mai del compenso ma delle umiliazioni che subiva perché eravamo una famiglia di contadini” e commosso ha aggiunto “Il dolore che allora provai, impotente a modificare le cose, fu tanto, ma per contro, quella triste esperienza fece nascere in me la determinata convinzione che nel futuro avrei voluto lavorare per la dignità morale ed economica dell’essere umano”.
Brunello racconta poi con orgoglio la sua storia( una favola pazzesca) in maniera umile ma efficace a far trapelare il suo carattere. “All’epoca la mia università era quella del bar del paese, dove trovavi sempre qualcuno che ascoltava le tue disavventure e tanti racconti, un po’ allegri, un po’ malinconici, che ti insegnavano la strada della vita”. Fu proprio nella sede del piccolo bar che gli venne l’idea di produrre maglie di cashmere colorato.
Cucinelli si sofferma un attimo e dopo una pausa prosegue il racconto della sua storia di imprenditore “quando lo dissi a mio babbo mi rispose: “Cocco non ho capito niente, fai che Dio ti aiuti”». Brunello continua “ Mi piaceva l’idea di realizzare manufatti con questa fibra così preziosa definita anche vello d’oro. Mi attraeva ancora di più pensare al fatto che una maglia potesse essere lasciata in eredità di padre in figlio, in dono dalla nonna alla nipote, potesse essere riparata e riportata a nuova vita.
“Il mio obiettivo – prosegue- era lavorare per la dignità umana e;volevo un’impresa che vivesse in armonia con il Creato. Quando raccoglievamo il grano, mio nonno mandava la prima balla di grano alla comunità, da lui ho imparato l’equilibrio tra profitto e dono, che ha poi ispirato ogni mio operato».
Oggi Brunello Cucinelli è considerato il re del cashmere per eccellenza e la sua storia è da esempio per centinaia di migliaia di giovani e di imprenditori . La forza della sua azienda è basta sul suo nome e sulla sua personalità. A Solomeo, splendido Borgo nelle vicinanze di Corciano, dove si sviluppano le sue aziende, si respira un’aria non soltanto salutistica e tranquilla ma anche umanistica e ricca di di amore per il lavoro, la cultura e per la sua stessa impresa (oltre la metà dei residenti lavorano nelle sue aziende) .
In questo Borgo Cucinelli continua ad investire nel preservare l’ambiente storico, culturale e religioso , dove Egli vive felicemente con la moglie Federica e le sue stupende figlie, tutte impegnate nelle aziende e nella Fondazione Cucinelli, presieduta da Federica,sua splendida nonché simpatica moglie.
Il Borgo di Solomeo è ormai noto in tutto il mondo,grazie alla famiglia Cucinelli ed è meta di grandi personaggi dello spettacolo, della moda, della scienza e dell’imprenditoria mondiale.
Dalle redazioni di Quotidianodell’Umbria, Where Umbria, e Umbriasettegiorni vanno a Cucinelli i nostri migliori auguri ed in particolar modo da parte dell’ editore ed amico, Luigi Piccolo.