E’ stato il primo intervento di questo genere in Umbria
Un intervento delicato è stato effettuato all’ospedale Santa Maria di Terni dalla equipe di Neurochirurgia, coordinata dal direttore della struttura, dottor Carlo Conti, in stretta collaborazione con i colleghi della Neurorianimazione e con l’assistenza del gruppo di Neurofisiopatologia.
In particolare è stato effettuato un intervento di rimozione di un tumore al cervello, primo di questo genere in Umbria, ad un paziente giovane, ricorrendo al’utilizzo di tecniche ipnotiche che hanno permesso al malato di ridurre significativamente i farmaci sedativi e antalgici e di aumentare la prontezza ai test linguistici intraoperatori.
L’intervento di chirurgia da sveglio era necessario per consentire al chirurgo di poter monitorare in tempo reale eventuali difficoltà che avrebbero potuto creare un possibile danno neurologico al giovane paziente durante l’intervento di asportazione della lesione.
Dopo l’intervento il paziente ha passato un periodo 12 ore in Neurorianimazione per uno stretto monitoraggio dei parametri vitali, per tornare successivamente nel reparto di Neurochirurgia per essere dimesso, dopo un paio di giorni, senza nessun nuovo deficit neurologico.
L’equipe che ha collaborato con il dottor Conti era costituita dagli specialisti neurochirurghi e dai medici in formazione specialistica della scuola di specializzazione in neurochirurgia dell’Università degli Studi di Ferrara, dalla dottoressa Rita Commissari, responsabile del servizio di anestesia e rianimazione, e dagli specialisti del dipartimento di Neuroscienze diretto dallo stesso dottor Conti”.
Soddisfatto il direttore generale della struttura ospedaliera ternana, Andrea Casciari – che ha dichiarato “ si è trattato di una metodica riconosciuta come indispensabile per garantire il miglior risultato oncologico e ridurre al minimo i rischi di deficit neurologici post-operatori. Ma non ci si ferma a questo. Come dimostra questo intervento, l’ospedale di Terni vuole garantire un servizio neuroncologico sempre migliore, sempre più umano e vicino al paziente”.