Il dato è preoccupante, si parla di trentacinque milioni di euro di entrate in meno nel bilancio 2020 della Regione, causa Covid.
L’annuncio, come riporta Il Corriere dell’Umbria, è stato fatto ieri, 15 dicembre, in consiglio regionale dalla governatrice, Donatella Tesei, che ha riferito sugli effetti economici della pandemia. Le minori entrate tributarie saranno compensate, in buona parte, da fondi del governo. Ma con un maxi prestito che peserà sulle spalle degli umbri per quasi vent’anni. Il riparto previsto per l’Umbria prevede ristoro delle minori entrate 2020 per complessivi 33,354 milioni di euro di cui circa 19 milioni a fronte delle minori entrate derivanti dal recupero fiscale della tassa auto, dell’Irap e dell’addizionale
regionale all’Irpef. Quest’ultimo importo, però, dovrà essere restituito allo Stato annualmente in 19,5 anni, a partire dal 2022. Nel dettaglio l’importo da restituire “è pari complessivamente a 18,7 milioni di euro con un importo minimo annuale di circa 1 milione di euro”, è riportato nel Defr (documento economico finanziario regionale). Ma non è così semplice: l’importo da versare all’entrata del bilancio dello Stato, entro il 30 giugno di ciascun anno, sarà “pari al maggiore valore tra l’importo minimo e l’ammontare delle maggiori entrate derivanti dalla lotta all’evasione incassate nell’anno precedente rispetto alla media delle entrate riscosse negli anni 2017-2019 relative all’attività di accertamento e recupero per lotta all’evasione con riferimento all’Irap, all’addizionale Irpef e alla tassa automobilistica”. Tuttavia, “un eventuale riaccendersi dell’emergenza sanitaria e le possibili misure restrittive correlate potrebbero avere ulteriori effetti negativi sulle entrate regionali, con impatto maggiore nell’esercizio 2021”. Per questo è stato raggiunto un accordo col governo per cui “le eventuali maggiori risorse trasferite a ristoro delle minori entrate dell’esercizio 2020 che dovessero emergere a consuntivo 2020, rispetto alle minori entrate effettive, non verranno restituite ma vincolate e utilizzate per le minori entrate che dovessero determinarsi nell’esercizio 2021”. Per Tesei “sul bilancio regionale serve una ricognizione perché è stato colpito dal covid, con 35 milioni di entrate in meno. Le abbiamo coperte, ma il lato entrate del 2021 impatterà con la grave crisi economica da affrontare, con entrate ancora in calo e bisognerà vedere di quanto sarà il fondo perequativo del governo, quest’anno non sufficiente a coprire le perdite. Obiettivo difficile da centrare, non potremo fare altre spese”. Vanno trovati, tra gli altri, 30 milioni l’anno di cofinanziamenti per il Piano di sviluppo rurale (115 milioni l’anno). Intanto sono stati confermati i 13,5 milioni per di una tantum per le partite Iva e piccole società, nonché i 18 milioni per la digitalizzazione delle imprese.