Raffaele Cantone, attuale presidente dell’Anac (Autorità nazionale anticorruzione), ha presentato domanda al Consiglio superiore della magistratura come candidato alla guida di tre procure che presto perderanno il loro capo.
Fra queste, oltre Torre Annunziata (attualmente guidata da Alessandro Pennasilico, prossimo alla pensione), Frosinone (guidata da Giuseppe De Falco), c’è anche Perugia (Luigi De Ficchy va in pensione il primo giugno).
A Perugia oltre al posto di procuratore della Repubblica c’è anche da ricoprire quello di procuratore aggiunto, rimasto vacante dal trasferimento di Antonella Duchini — ora giudice in Corte d’appello ad Ancona in seguito all’indagine spinosissima avviata dai colleghi di Firenze e tuttora in corso. Il 2 gennaio scorso sono scaduti i termini per le domande e la lista degli aspiranti è nutritissima e di primo piano.
E come riporta la Nazione Umbria per il posto da procuratore in lizza ci sono Alessandro Cannevale, ora procuratore di Spoleto, il magistrato che sostenne l’accusa contro Giulio Andreotti nel processo Pecorelli e istruì i primi procedimenti dell’era “toghe sporche”, ma anche Raffaele Cantone, il volto e l’anima dell’Autorità anticorruzione (il cui incarico scade nel 2020). Tra i ‘locali’ ambiscono alla poltrona da capo Roberto Rossi, attuale procuratore di Arezzo (originario di Assisi) che in Toscana si è distinto per le indagini sul mondo economico, il magistrato di Cassa zione umbro, Paolo Micheli, l’attuale procuratore per minori, Giovanni Rossi e l’attuale capo dell’Ufficio temano, Alberto Liguori.
Ma l’elenco di venti nominativi è fitto: l’attuale procuratore capo di Velletri, Francesco Prete e quello di Frosinone, Giuseppe De Falco, Antonio Guerriero, procuratore di Teramo, Alessandro Mancini, capo a Ravenna, Giuseppe Borrelli, Aggiunto di Napoli con delega Dda, Laura Triassi, sostituto a Potenza, Antonio D’Amato, Aggiunto a Santa Maria Capua Vetere, il pm napoletano che coordinò la cattura di Michele Zagaria, Catello Maresca, l’Aggiunto di Reggio Calabria, Calogero Gaetano Paci e poi Stefano Pesci (sostituto a Roma), Lino Giorgio Bruno (procuratore aggiunto a Bari), Francesca Romana Pirrelli (pm a Foggia), Luca Masini (Reggente a Salerno) e Erminio Carmelo Amelia. Cortesissimo anche il posto da Aggiunto: 19 le domande presentate. A cominciare dal pm Manuela Comodi, attuale delega Dda e con un passato tra le procure di Perugia, Spoleto e Lagonegro dove aveva messo sotto accusa anche un cardinale. Comodi ha condotto l’istruttoria dibattimentale nel processo per l’omicidio di Mez Kercher ma è stata anche impegnata sul fronte del terrorismo e sui reati ambientali.
In lizza Paolo Micheli, per anni gip a Perugia (ha condannato Guede e rinviato a giudizio Amanda e Raffaele) e prima ancora in procura a Perugia e Arezzo. Tra gli ‘interni’ hanno presentato doManda il pm Giuseppe Petrazzini, il più ‘anziano’ della procura e la dottoressa Valentina Manuali (che ha condotto l’indagine su Gesenu) già in procura a Firenze e Dda (come pure Petrazzini). E poi un lungo elenco di nomi: Franco Pacifici (pm a Viterbo), Tonino Di Bona (in servizio all’Ispettorato), Filippo Santangelo (pm a Forlì), Gianfederica Dito (in servizio all’Ispettorato), Maria Cristina Ribera (pm a Napoli), Rossella Poggioli (pm a Bologna), Giovanni Taglialatela (pm a Velletri), Alberto Pioletti, Carla Canaia (pm a Brescia), Antonio Di Clemente (capo a Larino). Sempre per Aggiunto hanno fatto domanda sempre Carmelo Erminio Amelio, Vittorio Pilla, lo stesso Maresca e Corrado Fasanelli. Sembra invece ormai certo il ritorno a Perugia come sostituto di Tullio Cicoria dalla procura di Temi.