Da domenica 6 dicembre l’Umbria ha ufficialmente fatto ritorno a zona gialla.
Il passaggio dalla zona arancione prevede la riapertura di bar e ristoranti a pranzo, con chiusura obbligatoria alle ore 18.
Un’analisi della Coldiretti ha rilevato che sono più di 6mila gli esercizi commerciali che hanno nuovamente riaperto nella nostra regione.
Nonostante il ritorno a zona gialla, la situazione di bar, ristoranti, pizzerie e agriturismi rimane comunque drammatica, sfavorita anche dalla crisi dei consumi causata dalla crisi sanitaria in corso.
Con la significativa riduzione dei consumi, le previsioni per le festività non sono delle più rosee.
“Peserà il permanere dei limiti anche nei giorni più caldi delle feste di fine anno come Natale, Santo Stefano e Capodanno con l’obbligo di chiusura alle 18 per tutte le attività di ristorazione, anche nelle regioni più sicure”, ha evidenziato Coldiretti, come si legge su Il Messaggero.
Il settore che è stato più colpito dalle restrizioni, secondo una simulazione dell’Agenzia Umbria ricerche, è quello dell’alloggio e della ristorazione, che conta perdite di valore aggiunto che partono dal 9% in uno scenario favorevole, fino ad arrivare al 38,3% nello scenario peggiore.
“La decisione di blindare gli italiani in questi giorni (25 e 26 dicembre, 1° gennaio, ndr) nel proprio Comune – ha osservato Coldiretti – rischia di mettere “ko” soprattutto le oltre 24.000 strutture agrituristiche nazionali”.
Per quanto riguarda i consumi alimentari al di fuori delle mura domestiche, sempre secondo Coldiretti, “nel 2020 scendono al minimo da almeno un decennio con un crack senza precedenti per la ristorazione che dimezza il fatturato (-48%)”.
RISTORI ECONOMICI PER SETTORI IN DIFFICOLTA’
L’Aula di Palazzo Cesaroni, nella giornata del 3 dicembre, ha approvato all’unanimità una mozione che impegna la Giunta regionale “in considerazione di quanto fatto fino ad ora, ad istituire forme di ristoro a favore di tutte le categorie economiche oggetto di restrizione della propria attività a seguito di provvedimenti regionali emanati e/o da emanare e che non godano di misure equipollenti in attuazione di provvedimenti statali o comunitari, da attuare entro il mese di dicembre”.
L’atto, inizialmente proposto da tutti i gruppi consiliari di minoranza e illustrato in Aula da Michele Bettarelli (Pd), è stato modificato da un emendamento, illustrato da Stefano Pastorelli (Lega), a firma di tutti i capigruppo dell’Assemblea legislativa.
Nell’illustrare la mozione in Aula Michele Bettarelli (Pd) ha detto che “il Governo fa la sua parte stando vicino agli imprenditori che hanno dovuto sospendere la loro attività a causa della pandemia e delle misure conseguenti. Allo stesso modo anche la Regione deve prevedere forme di ristoro per quei settori che hanno dovuto stare fermi per le ordinanze regionali. Chiediamo di stare vicini a chi non ha potuto guadagnare. Le risorse ci sono e vanno spese. Sono sicuro che anche i consiglieri di maggioranza voteranno a favore perché questo è un atto che vuole dimostrare che alle parole poi seguono i fatti”.