Sono state tre questa mattina le scosse di terremoto più violente registrate in centro Italia con epicentro in Abruzzo sulla linea di Amatrice. La prima scossa è stata registrata alle 10.26 di magnituto 5.1: la seconda alle 11,15 di magnitudo 5.4 e la terza, poco dopo, di magnitudo 5.3. In questo periodo altre cinque o sei scosse di minore intensità sono state avvertite in una vasta area. Il primo ipocentro è stato collocato a nove chilometri dalla superficie; una profondità limitata il che giustifica il fatto che la scossa sia stata avvertita in una vasta area della penisola, almeno a Bologna. Firenze e Roma. L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia di Roma ha comunicato che l’epicentro della prima scossa, è stato individuato vicino al Comune di Montereale in Abruzzo. Oltre a Montereale gli altri Comuni vicini (entro 10 chilometri) sono Capitignano, Campotosto, Amatrice e Cagnano Amiterno. A Perugia la scossa – che ha avuto una durata di 15 secondi e che è stata seguita da movimenti di minore intensità – è stata chiaramente avvertita in tutta la città, provocando paura in molte scuole. Al momento ci sono notizie di piccvoli crolli in alcune zone già colpite dai terremoti di Agosto e di dicembre.
Danni e prevenzione
Tutte le stazioni dell’A24, l’autostrada che collega Roma, L’Aquila e Teramo, sono state chiuse per verificare la presenza di eventuali danni causati dalla scossa di terremoto. Lo fa sapere la società Strada dei Parchi. Secondo le Rilevazioni Ingv è avvenuta a circa 30 chilometri a sud ovest di Ascoli Piceno e 110 km a nord di Roma. “La scossa si è sentita in modo enorme, nel momento in cui siamo alle prese con emergenza neve che da 48 ore lascia senza corrente elettrica un quarto della città. E’ una situazione molto complicata, abbiamo frazioni con un metro e mezzo di neve”. Così il sindaco di Ascoli Piceno, Guido Castelli, raggiunto telefonicamente da La7 e Sky Tg24. “Allo stato non abbiamo segnalazioni di danni, ma già questa notte avevamo assistito a una serie di crolli per la neve – ha proseguito Castelli -, temiamo che alcune strutture con la scossa abbiano subito ulteriori indebolimenti e danni. Stiamo cercando di sfondare il muro di neve, anche per il trasporto dei medicinali. La situazione richiede grande lucidità e capacità di gestire l’emergenza”.
A Perugia in diverse scuole della città e della provincia (a Città di Castello e a Gualdo Tadino erano state chiuse in anticipo) gli studenti sono usciti.
Le Ferrovie dello Stato ha deciso lo stop dei treni, per verifiche, sulle tratte ferroviarie Terni-Rieti-L’Aquila-Sulmona (fino alle 17) e Sulmona-Avezzano (fino alle 19). Si stanno organizzando corse per autobus sostitutivi. A L’Aquila, dipendenti di molte aziende sono usciti temporaneamente, come previsto in questi casi, per consentire primi controlli. Per la neve che sta cadendo dalla notte, molti cittadini hanno preferito invece non lasciare le loro case. Gente in strada a Teramo.
Per il momento non si hanno notizie di gravi danni né di vittime.
Contagio sismico tra faglie adiacenti
“Malgrado sia ancora presto per sapere con esattezza quale sia stata la faglia (o le faglie) che ha generato i terremoti di oggi e’ probabile che ancora una volta si sia trattato di un fenomeno di ‘contagio sismico’ tra faglie adiacenti, anche detto effetto ‘domino’ o ‘a cascata’, un fenomeno al quale assistiamo gia’ da alcuni mesi in Centro Italia con gli eventi di agosto-ottobre 2016 ad Amatrice, Visso, Norcia e Castelsantangelo sul Nera”. Lo ha detto Andrea Billi, dell’Istituto di geologia ambientale e geoingegneria del Cnr (Igag-Cnr).
Billi ha confermato che “oggi alle ore 10:25 circa si e’ verificata una scossa di terremoto in Centro Italia al confine tra Lazio ed Abruzzo. Tale scossa e’ stata seguita alle 11:14 circa da un altro evento sismico ancora piu’ energetico. Il primo terremoto e’ stato caratterizzato da una magnitudo 5.3 circa (prime stime) ed una profondita’ di 10 km circa (prime stime). Il secondo da una magnitudo 5.7 circa (prime stime) ed una profondita’ ancora di 10 km circa (prime stime)”.
“Dai primi rilievi strumentali – ha proseguito – sembra che gli epicentri ricadano nell’area dei comuni di Montereale e Capitignano (Aquila), nei pressi del lago artificiale di Campotosto, a circa 10 km a sud-ovest di Amatrice”.
“Quando una faglia genera un terremoto – ha spiegato Billi – la faglia stessa si libera dello stress al quale era sottoposta immediatamente prima del terremo e trasferisce parte di tale stress ai segmenti di faglia adiacenti, che in un lasso di tempo imprevedibile (ore, giorni, mesi, anni) possono a loro volta generare terremoti e di nuovo ‘contagiare’ le faglie adiacenti. Tali terremoti saranno sicuramente seguiti nelle prossime ore da uno sciame di repliche sismiche la cui intensita’ e’ difficilmente prevedibile”.