Domani in Umbria prendono il via i Saldi Invernali,che rappresentano una concreta possibilità di poter acquistare abbigliamento uomo e donna, e calzature a prezzi ribassati in tutti gli esercizi commerciali della regione.
La prospettiva è quella di trovare una marea di sconti in tutti gli outlet, boutiques o centri commerciali per consentire a tutti di poter acquistare il vestito tanto desiderato ma anche tanto oneroso per un periodo di crisi come questo. Si riapre quindi la caccia allo sconto in Umbria, per questi saldi di fine stagione, che vedranno coinvolti gli Umbri che potranno acquistare i prodotto in saldo. Attenzione però ai saldi che in Umbria come negli altri paesi sono regolati da precise istruzioni che ci permettiamo di ricordarvi per evitare le classiche fregature di fine stagione. Primo Mastrantoni – segretario dell’Aduc ha realizzato questo vademecum con lre Istruzioni per l'uso – Certamente nelle numerose offerte che hanno caratterizzato questi mesi, gli sconti non sono un novità. Per fortuna e meno male. Perchévuol dire che i consumatori, con il comportamento del non-acquisto, hanno cominciato a far valer il loro potere, convincendo i commercianti che, se vogliono vendere, devono prima di tutto avere prezzi concorrenziali. I saldi comunque rappresentano un appuntamento, in modo particolare per l'abbigliamento. Il decalogo che segue elenca una serie di accorgimenti -prima, durante e dopo l 'acquisto- che possono aiutare, vista la frenesia che spesso attanaglia il consumatore desideroso di “fare l'affare”, a non prendere la tradizionale fregatura:
PRIMA DI SCEGLIERE L'ACQUISTO– 1) Non fare acquisti, se non indispensabili, prima dell'avvio dei saldi. Nei giorni pre-saldi sarebbe opportuno fare un giro per i negozi e individuare i prodotti che potrebbero interessare, segnando i prezzi a cui vengono venduti, per poi verificare che nel periodo dei saldi il prezzo sia realmente calato;
DURANTE L'ACQUISTO – PREZZI – 2 ) Non fermarsi al primo negozio che pratica sconti, ma visitarne diversi e confrontare i prezzi esposti e la qualità della merce di riferimento (dopo non si potrà rivendicare il cambio di un prodotto perché il negozio a cento metri più in laà vende lo stesso ad un prezzo dimezzato); 3) non lasciarsi ingannare da sconti che superano il 50% del costo iniziale. Nessuno regala niente. Difficilmente un commerciante ha ricarichi superiori al 50% a meno che non si tratti di un artigiano che produca da sé e che nella determinazione del prezzo ha margini e logiche più ampie; 4) ricordarsi che prezzi tipo “49,90” euro vuole dire “50,00” e non “49,00”.
DURANTE L'ACQUISTO – PAGAMENTI – 5) Le forme di pagamento non differiscono da quelle abituali, perché siamo in presenza di transazioni commerciali e il prezzo di acquisto non modifica le regole. Quindi diffidare da chi impone il pagamento in contanti pur avendo esposta la segnalazione della convenzione con un istituto di carte di credito o bancomat. Si può chiedere di usufruire di questa forma di pagamento, e in caso di diniego segnalarlo all'istituto di credito, che potrebbe anche annullare la convenzione con quel commerciante.
DURANTE L'ACQUISTO – QUALITA' – 6) Guardare le etichette che riportano la composizione dei tessuti: i prodotti naturali costano di più, quelli sintetici meno. La percentuale di composizione può variare notevolmente e incidere sul costo finale; – 7) I capi d'abbigliamento riportano l'etichetta con le modalità di lavaggio e conviene sempre chiedere conferma al commerciante di cè che e' indicato: la sua esperienza può servire a prevenire spiacevoli sorprese dopo che si e' portato il capo d'abbigliamento in lavanderia; 8) Essere pignoli. Di un capo verificare se è di pura lana vergine o di lana. La seconda lana puo' essere riciclata, la prima no. Di un capo di cotone chiedere la provenienza: i prodotti provenienti dai Paesi asiatici possono essere trattati con pesticidi o antimuffe che al contatto con la pelle possono provocare allergie; ) diffidare dei capi d'abbigliamento disponibili in tutte le taglie e/o colori: e' molto probabile che non sia merce a saldo, ma immessa sul mercato solo per l'occasione e quindi con un finto prezzo scontato;
DURANTE E DOPO L 'ACQUISTO 10) Diffidare dei negozi che espongono cartelli tipo “la merce venduta non si cambia”: esistono regole precise del commercio che impongono il cambio della merce non corrispondente a quanto propagandato o perché difettosa. Il fatto di essere in saldo, non significa che queste regole non siano valide. Ricordarsi che non esiste il diritto di recesso negli acquisti fatti in un esercizio commerciale: per cui se si è sbagliata la taglia o si e' semplicemente cambiato idea, è solo la disponibilità del commerciante che può ovviare al problema, ma non c'e' un diritto del consumatore.