A Orvieto tutte le novità dopo due anni di attesa
Dopo due anni di pandemia, Orvieto torna a vivere il suo periodo più bello – quello delle feste identitarie di primavera – nel segno della tradizione, ma anche del rinnovamento. Le novità dell’edizione 2022 sono state presentate mercoledì 8 giugno nella Sala Consiliare del Comune di Orvieto, dal vicepresidente dell’Associazione “Lea Pacini”, Marcello Meffi, che ha portato i saluti del presidente, Silverio Tafuro, e da Fabio Cimicchi, responsabile dei musici, oltre che dal sindaco, Roberta Tardani. Archiviata la Pentecoste, dopo la partecipazione di tamburi e chiarine in Piazza Duomo, domenica 5 giugno, in occasione della festa della Palombella, si entrava nel vivo degli appuntamenti che precedono il Corpus Domini.
Sabato 11 giugno al Museo “Emilio Greco” è stato presentato in anteprima il nuovo costume da dama – in aggiunta ai circa 130 di dame e damigelle già esistenti – realizzato dalla Scuola di Scenografia dell’Accademia di Belle Arti di Brera di Milano. In particolare da Michela Invernizzi, studentessa iscritta al Biennio Specialistico di Costume per lo Spettacolo che ha ideato il bozzetto e, in team con altri studenti, curato la confezione dell’abito. Al suo fianco la costumista Maria Carla Ricotti, docente del corso specialistico di Design dell’Accessorio e del corso di Storia del Costume, Viviana Vannucci, docente di Storia del Costume, e il professor Davide Petullà, coordinatore del II Livello del Biennio Specialistico della Scuola di Scenografia di Brera.
Il nuovo costume è fortemente identitario dal momento che prende in prestito” dalla facciata del Duomo il rosone e, rielaborandolo, ne fa un motivo ornamentale, moltiplicandolo sulla cottardita foderata con raso di seta color terra bruciata. Questa, infatti, la strada individuata per dare continuità alla realizzazione di nuovi costumi, nel rispetto della memoria dell’ideatrice del Corteo delle Dame, Nicoletta De Angelis, scomparsa prematuramente a ottobre 2021.
Tra i costumi che sfileranno ci sono anche i cinque riprodotti fedelmente, a partire dai modelli originali, durante il lockdown dalla sartoria interna dell’Associazione per sostituire quelli ormai obsoleti. Altra novità, il restauro dei circa 30 stendardi che vengono montati sui palazzi della città e lungo il percorso della sfilata.
Sino a domenica 19 giugno, infine, lungo la galleria del centro commerciale “Porta d’Orvieto” sarà allestita la mostra “I Quartieri di Orvieto nel Corteo Storico” realizzata con gli scatti inediti di alcuni fotografi. Tanti appuntamenti e collaborazioni prestigiose, insomma, per sigillare la ripartenza e restituire il giusto splendore ad una festa in grado di attrarre sulla Rupe visitatori da tutto il mondo.