Molti giovani sani vorrebbero imbarcarsi per soccorrere profughi in difficoltà
di Bruno Di Pilla
E’ intollerabile che migliaia di profughi continuino a morire in mare nel disperato tentativo di approdare in Europa, fuggendo da guerre, carestie, disoccupazione e feroci tirannie, in cui si arricchiscono solo dittatori e ristretti manipoli di cortigiani.
Si lascino libere di agire e moltiplicarsi le ONG, organizzazioni non governative dei vari Paesi europei, le cui navi, purtroppo, non soltanto sono guardate con sospetto e diffidenza, ma vengono bloccate nei porti e addirittura poste sotto sequestro perché accusate di agevolare l’immigrazione clandestina.
Anziché rendere merito a tanti giovani volontari che, senz’alcun fine di lucro, s’imbarcano al solo scopo di prestare soccorsi umanitari a gente in balia delle onde, tra l’altro rischiando di contrarre infezioni talvolta mortali, implacabili autorità senza cuore ne additano l’opera al pubblico ludibrio e li sottopongono a procedimenti giudiziari, così smantellando l’unica rete protettiva capace di salvare donne, bambini e adulti in fuga da schiavismo, fame, torture, esecuzioni capitali.
Parliamoci con chiarezza. Non bastano le encomiabili iniziative della nostra premier Meloni e della presidente UE Von der Leyen, che si recano in vari Stati africani offrendo soldi ai capi per arginare le migrazioni. Vecchi barconi carichi fino all’inverosimile di esuli disperati, ancorati all’esile speranza di una vita migliore, salpano ogni giorno da località sconosciute e si disperdono qua e là nell’ex mare nostrum cercando di giungere nella terra promessa, appunto l’Italia e l’Europa.
Di fronte a simili tragedie, però, si dà il caso che alcuni Stati unionisti, come la Grecia in occasione dell’ultimo spaventoso naufragio, costato la vita a 600 persone, facciano orecchie da mercante, mentre molti loro giovani indifferenti e benestanti si dilettano a baloccarsi sui social.
Costoro perdono tempo prezioso nella vita reale e divengono youtuber o follower al solo scopo di acquisire notorietà e pavoneggiarsi, magari raggranellando quattrini a danno di soggetti corrivi pronti a seguirne le bizzarre (e talvolta criminali) esibizioni.
Invece di assistere passivamente all’inesorabile decadenza morale delle nuove generazioni, perché i governanti del Vecchio Continente non attivano campagne promozionali atte a far sì che almeno alcuni dei nostri ragazzi coltivino i sacri princìpi di solidarietà e fratellanza, salendo a bordo delle navi delle ONG, finalmente lasciate libere di salvare il prossimo? L’unica famiglia umana, sgomenta per le continue stragi d’innocenti, ne sarebbe felice.