Servono leggi e punizioni esemplari per quanti oltraggiano il popolo ebraico
di Bruno Di Pilla
Va estirpato con ogni mezzo il cancro dell’antisemitismo. Contro questa ignobile barbarie, i cui epigoni strisciano come serpenti a sonagli in Italia e qua e là per l’Europa, inneggiando al nazismo, assaltando sinagoghe e centri culturali ebraici, sono indispensabili azioni congiunte delle istituzioni comunitarie e dei singoli parlamenti nazionali.
Servono direttive e regolamenti unionisti delle Istituzioni di Bruxelles, ma anche dure leggi degli Stati membri, che impediscano il diffondersi dell’odio razziale perfino sugli spalti degli stadi di calcio, com’è successo a Roma durante l’ultimo derby. Non bastano anatemi e raccomandazioni verbali.
Mentre i capi delle religioni, in testa Papa Francesco, continuano a condannare violenza, intolleranza e disprezzo, virus mortali ancor oggi emergenti con tragiche conseguenze in alcune frange delle società continentali, minoranze organizzate di neonazisti si accaniscono con crescente fanatismo contro simboli e personaggi del popolo ebraico, al punto che non pochi israeliti si vedono addirittura costretti a fuggire nello Stato con la gloriosa stella di David, progenitore del Cristo.
Vergognosi sono gli insulti e le quotidiane minacce rivolti sui social alla Senatrice a vita Liliana Segre e Samuel Modiano, entrambi scampati ai massacri del famigerato campo di sterminio di Auschwitz, dove vennero annientate le loro famiglie assieme a milioni di altri esseri umani. Eppure, contro il dilagante veleno razzista denunciato per l’ennesima volta da Ruth Dureghello, responsabile delle comunità ebraiche italiane, da anni è stata istituita un’apposita Commissione parlamentare di controllo sui fenomeni d’istigazione all’odio e alla violenza.
Promotrice a Palazzo Madama fu proprio l’eroica Senatrice Segre, oggi ultranovantenne, cui va il merito di svolgere ogni giorno un’infaticabile opera di testimonianza, nelle scuole italiane, sulle atrocità subìte dal popolo di Abramo, Mosè e Gesù Cristo durante la Shoah. Chiedono troppo non solo i credenti nell’unico Dio d’Israele e dell’umanità, ma anche i cittadini che amano la pace e sentimenti di rispetto del prossimo? E non sanno, le scatenate frange neonaziste della tifoseria laziale, che sono gli israeliti Pietro e Paolo (Shimon e Saul) i Patroni di Roma?