I sanitari bloccarono l’intervento del 40enne, perché trovarono un ago d’insulina confiscato in un bronco
Rinviata l’autopsia sul corpo di Vincenzo Bosco ordinata al medico legale, Massimo Lancia, su richiesta del sostituto procuratore della Repubblica, Franco Bettini, per vertificare le cause del decesso del quarantenne , residente a Nocera , avvenuto nel reparto di anestesia dell’ospedale Santa Maria della Misericordia di Perugia. Sei persone, quattro medici e due infermieri, risultano nel registro degli indagati. I sei sanitari sono assistiti dagli avvocati Maria Bruna Pesci, Giancarlo Viti, Melissa Cogliandro, Ilario Taddei e Riccardo Fasi. Gli avvisi di garanzia sono un atto dovuto per l’avvio delle iindagini.
Vincenzo Bosco venne ricoverato il 22 aprile scorso per un intervento alla gola, era arrivato in sala operatoria con grandi difficoltà respiratorie al punto tale che gli anestesisti, per prudenza, disposero una serie di accertamenti “Rx e Tac” che individuarono la assurda presenza di un ago d’insulina di due centimetri confiscato in un bronco; le risultanze degli esami causarono l’annullamento dell ‘intervento.
I sanitari dopo aver estratto l’ago dal bronco, trasferirono Vincenzo nel reparto di rianimazione, dove si verificarono improvvise complicazioni causandone il decesso.
L’autpsia, prevista ieri, avrebbe dovuto determinare se il decesso potesse essere riconducibile alle operazioni preliminari all’intervento che avrebbe dovuto subire . Il Pm Bettini ha chiesto anche la verrifica delle procedure applicate nelle diverse fasi in cui Vincenzo venne trattato dai medici del Santa Maria della Misericordia di Perugia, dalla preparazione dell’intervento ai momenti successivi alla sua interruzione fino al decesso. L’indagine è volta a verrificare se vi siano strati errori di valutazioni cliniche e se sia stato fatto tutto il possibile per evitare la disgrazia.
L’esame autoptico dovrebbe essere effettuato nella giornata di oggi.