Il caso di alcuni lotti di vaccino AstraZeneca considerati “difettosi” e per questo motivo, in via preventiva, sequestrati, è al centro dell’opinione pubblica e mediatica di questi giorni.
E’ bene ribadire che, al momento, la correlazione tra le morti ritenute sospette e la prima somministrazione del vaccino rimane un’ipotesi: saranno gli esami autoptici, eseguiti sulle persone recentemente decedute in maniera improvvisa dopo la prima dose di AstraZeneca, a confermare o rigettare questa eventualità.
L’azienda anglo-svedese ha sottolineato come il vaccino sia sicuro, evidenziando come “in termini di qualità non ci sono problemi confermati relativi a qualsiasi lotto del nostro vaccino utilizzato in Europa o nel resto del mondo. Durante la produzione del vaccino vengono condotti più di 60 test di qualità da AstraZeneca, dai suoi partner e da più di 20 laboratori di test indipendenti. Ulteriori test sono stati e vengono condotti da noi stessi e in modo indipendente dalle autorità europee e nessuno di questi nuovi test ha mostrato motivo di preoccupazione”.
AstraZeneca ha inoltre informato che, tramite un’analisi di sicurezza su oltre 10 milioni di somministrazioni, non sarebbe emersa “alcuna prova di embolia polmonare o trombosi venosa profonda in qualsiasi gruppo di età, sesso, lotto o in qualsiasi paese in cui è stato utilizzato il vaccino AstraZeneca contro il Covid-19”.
I lotti di vaccino sequestrati e al momento sotto indagine sono l’ABV2856 (su cui le Procure di Siracusa, Messina, Bologna, Napoli e Gela stanno indagando) e l’ABV5811, la cui somministrazione è stata bloccata dopo la morte di un insegnante piemontese. Come ha sottolineato l’assessore alla Sanità del Piemonte, Luigi Genesio Icardi, la sospensione costituisce un atto di “estrema prudenza”, in attesa dei dovuti accertamenti.
Anche l’Ema (Agenzia europea del farmaco) ha ribadito che “non ci sono indicazioni che la vaccinazione abbia causato condizioni non elencate come effetti collaterali” e che “i benefici continuano a superare i rischi e il siero può essere somministrato, perché nello spazio economico europeo risultano solo 30 casi di eventi tromboembolici su quasi 5 milioni di persone immunizzate con AstraZeneca”.
Nonostante le precisazioni da parte dell’Ema e della casa farmaceutica, molte persone, anche nella nostra Umbria , hanno iniziato a preoccuparsi e a dimostrare un certo scetticismo nel ricevere il vaccino: ricordiamo, tuttavia, che il sequestro del lotto dei vaccini è stato effettuato a scopo cautelativo e che sono state avviate le indagini per fare ancora più chiarezza. Nessun bisogno di allarmismi, dunque: vaccinarsi, soprattutto in questo momento di estrema emergenza, è più che mai fondamentale.
“Preoccupa la situazione di diffidenza diffusa tra la popolazione dopo il ritiro di un lotto del vaccino AstraZeneca, ma in questa fase non possiamo permetterci di mandare a vuoto intere giornate vaccinali, perché raggiungere in tempi brevi un numero elevato di vaccinazioni è un passaggio fondamentale per sconfiggere la pandemia”: lo sostiene l’assessore alla Salute della Regione Umbria, Luca Coletto, rendendo noti i dati ufficiali sull’andamento delle vaccinazioni con AstraZeneca negli ultimi 3 giorni della scorsa settimana.
Venerdì 12 marzo su 2500 prenotabili, hanno aderito e quindi si sono vaccinati con AstraZeneca, 2000 cittadini, sabato 13 marzo su 1700 posti prenotabili, si sono presentati per la vaccinazione in 1430, mentre domenica 14 marzo, i posti prenotabili erano 2500 e riservati ad anticipare la prenotazione del personale scolastico i cui appuntamenti erano già fissati per aprile e maggio. Si sono prenotati in meno di 100.
“La scienza ritiene il vaccino AstraZeneca sicuro ed efficace, l’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) e l’Ema hanno dichiarato che possiamo continuare a usarlo. Invitiamo i cittadini ad avere fiducia”.
Le precisazioni della Regione Umbria
“Il vaccino Astrazeneca per le sue caratteristiche si conserva per 6 mesi e quindi, in questa fase in cui sono state registrate mancate adesioni alla vaccinazione, non è stato buttato nessun vaccino tra quelli messi a disposizione domenica scorsa e nei 2 giorni precedenti”: lo ha specificato il commissario regionale per l’emergenza Covid, Massimo D’Angelo, spiegando anche che “questo tipo di vaccino non ha bisogno di congelazione in quanto la conservazione avviene in frigorifero a una temperatura compresa tra 2°C e 8°C”.
Il commissario ha comunicato inoltre, che per proseguire in modo celere la campagna di vaccinazioni, si stanno valutando nuove strategie sulla base del piano nazionale che ha modificato alcune priorità”.