Di Alberto Laganà. Ieri c’è stato in Italia un coro unanime di felicitazioni per la liberazione dopo 18 mesi della giovane Silvia Romano rapita ina una zona di guerra ed inviata lì da una ong ‘Africa Milele’ che, ultimo bilancio conosciuto, fattura 20mila euro ed ha come presidente e tesoriere due persone dal cognome identico.
Al di là del caso umanitario bisogna ragionare freddamente sul fatto che è stata mandata una ragazza in una zona notoriamente pericolosa, assolutamente interdetta ai turisti dalla Farnesina, mentre nessuno ha impedito ad una ONG di Fano di farlo al prezzo, sembra, di 4 milioni di euro, soldi che uno Stato degno di questo nome dovrebbe chiedere indietro a chi ha compiuto l’azzardo. Tra l’altro vi sono altri due sequestrati che ci costeranno altri milioni di euro, soldi che serviranno ad alimentare il terrorismo, saranno usati per ammazzare centinaia di occidentali e rapire naturalmente altre decine di ostaggi.
L’Italia ha combattuto e vinto l’anonima sequestri ma sta perdendo la battaglia delle ong che da una parte offrono carne da macello (non dimentichiamo il caso Regeni) ad avventurieri, delinquenti e terroristi e dall’altra inondano le nostre coste di extracomunitari che alimentano lo spaccio, offrono manovalanza alla malavita locale e sono fuori controllo.
Tutto questo ci insegna che lo Stato deve mettere fuori legge le ong che non rispettano regole e leggi per un malinteso senso umanitario che danneggia il nostro paese.