Oltre alle figure apicali messe alla gogna dall’inchiesta non bisogna dimenticarsi del secondo livello, quella pletora di amministrativi che negli anni sono passati dalla politica alla scrivania. Basta scorrere i nomi per riconoscere ex assessori, addirittura sindaci, segretari locali del Pci, Pds, Ds e Pd ben saldi nel sottobosco della sanità, molto spesso nominati con gli stessi metodi e le stesse tecniche ora nel mirino della magistratura.
Ebbene una parte di questi amministrativi sono preoccupati che la macchina si fermi e gli stipendi subiscano dei ritardi ed allora lanciano grida d’allarme per sbloccare l’impasse.
Così a guidare il gruppo di amministrativi è tal Cristiano Pucciarini, se non andiamo errati ex consigliere comunale del Pd, che ha incontrato il direttore sanitario pro tempore Giuseppe Ambrosio.
Il problema rilevato è che non ci sono le figure dirigenziali per ratificare gli atti perché arrestati o sospesi nell’ambito dell’inchiesta sui concorsi truccati in sanità. Entro il mese va chiuso anche il bilancio. Si rivedono le barelle nelle corsie, i posti aggiuntivi per chi non trova spazio nelle stanze di ricovero, uno dei fenomeni a danno degli ammalati che doveva essere debellato da dieci anni almeno.
Andrea Bartocci (era segretario del Pd di Spoleto e presente in varie commissioni concorsuali) altro amministrativo spiega che “c’è una selezione pubblicata in Gazzetta che attende di essere svolta”.
A tutti i dubbi ha già risposto iI ministro Giulia Grillo ha annunciato una task force di esperti per blindare il bilancio.
Un problema vero è quello della mancanza di letti come a Gastroenterologia, uno dei reparti che Duca, nelle intercettazioni, dice “va chiuso e vanno tutti rinchiusi in galera”.
C’è molto da fare e da ripulire.