Beata incoscienza. Due ragazzini di Assisi – per divertirsi – hanno telefonato al 113 e in un linguaggio che somigliava all’arabo hanno pronunciato una frase che parlava di generiche minacce della jihad.
Immediate – per prudenza – sono scattate le misure di sicurezza con controllo dei siti sensibili e con pattugliamenti.
Le indagini sono subito scattate.
E’ stato individuato il telefono dal quale era partita la telefonata (un apparecchio pubblico di Santa Maria degli Angeli) e così – attraverso le registrazioni degli impianti di videosorveglianza urbana, è stato possibile accertare che nell’ora in cui era stata fatta la telefonata in quella c abina telefonica erano entrati e poi usciti due ragazzini.
E’ stato così possibile rintracciarli (un tredicenne e un quattordicenne) che sono risultati cittadini italiani ma di origine maghrebina (ecco perché sono riusciti a pasticciare un discorso in arabo) e da tempo residenti nella zona. I due incoscienti hanno detto che volevano fare uno scherzo. Le ulteriori indagini condotte dai poliziotti hanno fatto accertare che oltre la stupidità dello “scherzo” non c’era altro.
Per i due ragazzi è scattata la denuncia al Tribunale per i Minorenni per il reato di procurato allarme.