Di Alberto Laganà
La Francia pensa di fare un grande affare con l’acquisto ormai imminente di Telecom, ma invece sta comprandosi un bidone pieno di spazzatura perchè, a parte la rete di ripetitori, la società di telefonia ha una valanga di debiti e bassa capacità di crescita. Inoltre gli investimenti per la fibra sono salati e rischiano di arrivare fuori tempo massimo.
Insomma la grandeur transalpina rischia di tradursi in un bagno di sangue economico, come già successo con la grande distribuzione alimentare che sta battendo in ritirata ma dove, a onor del vero, furono tra i precursori in Europa. Si spiega solo così perchè nessuno al Governo ha pensato di contrastare la scalata al colosso telefonico. La spiegazione arriva proprio oggi con il piano dell’Enel di investire massicciamente sulla fibra e passare attraverso la nostra rete elettrica,
che arriva nelle aziende e nelle case di 32 milioni di italiani, consentendo così una copertura capillare del territorio nazionale a costi competitivi, creando valore per Enel e per tutti gli operatori che vorranno usufruire di questa nuova importante infrastruttura. Del resto questo già avviene in Germania, in Austria e in Scozia, dove sono presenti i servizi Powerline (Internet su rete elettrica). Ora che la tecnologia è pronta a questo salto epocale è evidente che il rischio di far veicolare ad altri i nostri dati sensibili
(se si vedono i fiaschi di questi giorni dell’intelligence francofona si capisce che sarebbe un bel rischio) è pressochè nullo, perchè percorrerebbero un’altra strada. La furbizia italiana o meglio la creatività ha alla fine la meglio sulla finanza globale… agli altri lasciamo pure la soddisfazione di comprare scatole vuote italiane.