Il Consiglio Comunale di Perugia ha approvato l’ordine del giorno riguardante le misure da adottare per il rilancio delle edicole cittadine. La proposta era stata avanzata in forma bipartisan, frutto di due proposte inizialmente presentate dal Consigliere Volpi e dai Gruppi consiliari di centrosinistra, confluite poi in un unico atto che appunto mette in bilancio la riorganizzazione dell’edicole, e dunque dar loro la possibilità di offrire ai cittadini nuovi importanti servizi, tramite una serie di incentivi fiscali mai attuati dal Comune di Perugia.
Questo è quello che scrivono i consiglieri Nicola Volpi e Sarah Bistocchi
“Già da tempo l’Associazione Nazionale Comuni Italiani (Anci) e la Federazione Italiana Editori Giornali (Fieg) hanno firmato un protocollo d’intesa per salvaguardare la rete delle edicole e trasformarla in rete di servizi al cittadino, sensibilizzando le amministrazioni comunali a mettere in atto azioni – quali riduzione di canoni, esenzioni d’imposta, ampliamento di servizi offerti a cittadini e turisti – e iniziative volte a riqualificare e ridefinire il ruolo e la funzione dei tradizionali punti vendita della stampa. È evidente che la crisi economica ha provocato un generale impoverimento dei servizi ai cittadini e in particolare ne ha risentito il settore dell’Editoria, la cui crisi profonda ha portato a una riduzione significativa della rete di vendita tradizionale, favorendo il progressivo degrado del livello di servizio.
I costi fissi, sempre più pesanti per le edicole, sono una delle voci che grava di più sul bilancio delle stesse, e ragionare su di una serie di sgravi fiscali per i proprietari e i gestori delle edicole, mettendo in campo delle azioni concrete per ridurne o abbatterne il costo, è opportuno e necessario. Tra l’altro il Comune di Perugia è uno dei Comuni in cui la tassazione prevista è più elevata, in quanto, a differenza di altri, non prevede alcun tipo di esenzione o agevolazione. Quello che per un ente locale sono pochi spiccioli, può essere invece una boccata di ossigeno per queste attività economiche, che di economico portano soltanto il nome, ma che invece hanno molto di culturale e di sociale, due sfere che hanno rivelato tutta la loro importanza in questo difficile momento.
È altrettanto evidente come questo contesto particolare, legato all’emergenza per il contenimento del contagio dal virus Covid-19, abbia ulteriormente aggravato la situazione di questa categoria di lavoratori che, al pari di altre, in questo momento hanno proseguito la propria attività mantenendo un presidio civico e sociale, ma vedendone ulteriormente diminuita l’utenza.
È quindi diventato ancor più urgente individuare misure in favore delle edicole più congrue al contesto locale, per salvaguardare e potenziare la rete di vendita e aumentare così le occasioni di incontro tra stampa e lettori, incentivando un’attività con una rilevante funzione culturale e socioeducativa. Le edicole sono storia della nostra società, cerchiamo di salvarle e facciamo in modo che possano diventare molto di più”.