Per un grave episodio accaduto nella notte fra il 7 Ottobre 2014 in una abitazione di Mugnano , grazie alla collaborazione fra le Squadre Mobili di Perugia e di Alessandria è stato possibile far luce sull’avventura vissuta da una giovane coppia perugina.
I fatti: nella notte tra il 6 ed il 7 ottobre 2014, i due giovani verso la mezzanotte escono dal Pronto Soccorso dell’Ospedale perugino al quale si erano rivolti per un malore accusato dal marito. Rientrati a casa i due vengono svegliati da alcuni rumori all’interno della loro abitazione: è in corso un furto ad opera di 3 delinquenti che indossano con passamontagna e che sono armati: uno di essi, pistola in pugno, li terrorizza minacciandoli di morte, puntando l’arma alla tempia, mentre gli altri si fanno consegnare tutti i preziosi ed il denaro presenti in casa e le chiavi delle due autovetture.
Finita la rapina i banditi chiudono i due coniugi nel bagno e fuggono con le auto rubate. Liberatisi i coniugi telefonano al 113, e partono le indagini della Sezione “Reati contro il patrimonio” della Squadra Mobile di Perugia. Gli approfondimenti investigativi, consentivano di identificare gli autori della rapina i quali, nonostante avessero rapinato travisati con il passamontagna, avevano lasciato tracce interessanti che sono risultate utili agli inquirenti.
Le indagini della Mobile furono favorite, tra l’altro, da una circostanza fortunata: proprio nella notte della rapina, mentre i rapinatori fuggivano dall’Umbria in direzione Sud, precisamente sulla A1 a Frosinone, uno di essi, a bordo di una terza auto, probabilmente quella con cui avevano raggiunto il luogo della rapina, era stato fermato e perquisito dalla Polizia Stradale locale.
Il controllo effettuato sagli operatori della Polizia autostradale, costituì un ottimo “pilastro” per ricostruire i fatti e per riferirli ai responsabili. Grazie a tale controllo ed alle indagini della Mobile, infatti, è stato individuato nel casertano, a San Marcellino d’Aversa il luogo dal quale i banditi si sarebbero mossi e dove veniva rinvenuta poi una delle auto rubate a casa delle vittime. Decisivi, infine, furono i particolari notati dalle vittime durante la rapina, come la corporatura, gli occhi azzurri ed i capelli di alcuni dei tre assaltatori, che hanno poi consentito alla Polizia di identificarli con certezza. Mentre i primi due componenti del gruppo criminale, H.D., del 1992, e M.E., del 1989, erano stati catturati in un primo momento, nel casertano, il terzo componente, O.A., albanese del 1992, è stato rintracciato dal personale della Squadra Mobile di Alessandria, che gli hanno notificato il provvedimento di custodia cautelare del GIP. di Perugia