Nella seconda parte delle audizioni a Norcia della Seconda commissione sulla ricostruzione post sisma 2016 sono stati ascoltati i rappresentanti di Confcommercio, Confesercenti, Cna, Confartigianato, Cia, Coldiretti, Confagricoltura, Confindustria, Confcooperative, Cgil-Cisl-Uil, Comunanze agrarie del territorio, Usl 2, Ufficio speciale ricostruzione, Comitato Rinascita Norcia, Asp “Fusconi Lombrici Renzi” e “Tutti i colori del mondo onlus”.
Le aziende rappresentate hanno lanciato un grido di dolore: “la sopravvivenza negli ultimi anni ha comportato l’esaurimento dei risparmi di una vita, molte hanno chiuso i battenti. Chi è ancora attivo chiede chiarezza sul futuro”. Gli allevatori hanno espresso “preoccupazione per gli animali che vivono da oltre tre anni in ricoveri provvisori, con la difficoltà di attuare anche minime opere senza infrangere leggi e decreti”. Preoccupazione è stata espressa anche da semplici cittadini, che hanno palesato la “difficoltà di vivere in un territorio che si sta spopolando, che sta vedendo i giovani andare via, le aziende chiudere e i servizi venire a mancare”.
Il presidente della Seconda commissione Valerio Mancini ha annunciato che l’incontro è soltanto il primo di una serie che periodicamente vedrà altre giornate di confronto e di approfondimento per fare il punto sullo stato delle cose post sisma.
È stato ribadito che a Norcia un residente su tre non è rientrato nella propria abitazione dopo il terremoto del 2016 e che si è in presenza di una ricostruzione mai partita, con abitazioni e chiese ancora sepolte dalle macerie.
Tutti si chiedono che fine abbia fatto il contributo una tantum per sostenere la ripresa dei lavoratori autonomi nei primi mesi dell’emergenza? Se lo è chiesto, nel suo intervento davanti alla seconda commissione, Francesco Rotondi del comitato Norcia per l’ambiente: “Abbiamo ricevuto una tantum un contributo di 38 milioni, ma la Regione ne ha erogati 7 (decreto legge 189 del 17 ottobre 2016, ndr). Noi piccoli imprenditori rischiamo di dover chiudere, le rimesse Inps hanno un peso enorme per chi non incassa niente. Ci auguriamo ha ribadito Rotondi solo che i rimanenti 31 milioni non tornino nelle casse dello Stato per inutilizzo” (sulla vicenda il consigliere regionale 5 Stelle Thomas De Luca ha presentato un’interrogazione). Un cambio di mentalità quello che ha chiesto il nuovo responsabile della protezione civile. “Sull’incremento di personale e modifiche normative non ci farei troppo conto ha detto Stefano Nodessi Proietti Dobbiamo migliorare il migliorabile, compiere piccoli passi. Serve una mentalità diversa, mettere il cittadino in condizione di rientrare in casa sua”.