“La politica cambia verso…si', prima si partiva dal territorio, si andava a Roma a rappresentarne le istanze a cercare soluzioni, sbattendo anche i pugni sul tavolo, se necessario. Oggi no, si va a Roma, si prendono ordini e poi si ribaltano sul territorio carenti di onesta' intellettuale”.
Il commento dell'ex assessore regionale alle Infrastrutture delle Marche Paola Giorgi all'annuncio dell'attuale presidente della Regione Luca Ceriscioli sulla rinuncia al contratto di disponibilita' per realizzare la Fano-Grosseto e sulla fine di Centralia, la società pubblica di progetto tra Anas e Regioni interessate (Marche, Toscana, Umbria).
“Ceriscioli sa che il ministro delle Infrastrutture Delrio non ha interesse alla Fano-Grosseto, ma questo – rileva la Giorgi – lo sappiamo tutti e lo abbiamo denunciato quando, lo scorso aprile, il neo insediato ministro elenca le opere infrastrutturali strategiche dalle quali esclude la Fano-Grosseto nella sua interezza, ma ne inserisce un singolo tratto, il toscanissimo Grosseto-Siena. Ceriscioli – prosegue l'ex assessore – e' stato anche informato per le vie brevi che Anas, che risponde al ministro Delrio, ha intenzione di smantellare Centralia, la societa' costituita per il 55% dalla stessa Anas (quindi sotto il controllo del Ministero) e per il 45% in parti uguali dalle Regioni Marche, Umbria e Toscana, al fine di escludere i territori da qualsiasi interferenza e potere decisionale”.
“La Regione Marche, nell'aprile del 2013 – ricorda la Giorgi -, ha approvato una legge per la costituzione della societa' pubblica di progetto per la realizzazione della Fano-Grosseto, Centralia appunto, cosi' come hanno fatto le altre Regioni, un iter democratico condiviso dall'Assemblea legislativa regionale”.
Per l'ex assessore “Delrio vuol fare saltare il carretto e, Ceriscioli, assecondandone le volonta', afferma che Centralia chiude perche' la strada del contratto di disponibilita' non e' percorribile e lo fa con l'aggravante di accusare che chi finora ha lavorato per trovare soluzioni, ha preso in giro i marchigiani. Il contratto di disponibilita' – insiste – e' uno strumento giuridico individuato per porre in essere l'infrastruttura, sempre avallato dal Ministero, dall'Anas, dalle altre Regioni e di cui e' stata messa in discussione la percorribilita' solo dopo la nascita di Centralia. Nella foga di assecondare Delrio – incalza la Giorgi -, Ceriscioli non si e' accorto che da' dei disonesti al Ministero, all'Anas, alle Regioni Umbria e Toscana, a tutte le persone che hanno lavorato e che stavano lavorando per trovare nuove soluzioni” la di la dei “tecnicismi – conclude – la decisione e' politica, di quella politica che non ha cuore lo sviluppo delle Marche, che non ha a cuore la realizzazione della Fano-Grosseto”.