Un bacio amaro per i lavoratori della Perugina.
Dopo l’incontro in Confindustria, tra i vertici della multinazionale svizzera Neslé e i sindacati, sono state messe sul tavolo le trattative per i lavoratori part-time, le ricollocazioni “incentivate” in altre aziende di Perugia con stesse mansioni e stesso stipendio, e le uscite volontarie dallo storico stabilimento del cioccolato di San Sisto.
Dopo cinque ore di intense trattative, volte alla verifica dei punti relativi all’accordo stilato nel 2016, sembra che le parti abbiano trovato delle soluzioni che saranno presentate domani, durante il vertice con il viceministro Teresa Bellanova.
Le proposte che usciranno fuori, saranno successivamente votate dalla fabbrica nel corso delle assemblee dei lavoratori che detengono l’ultima parola.
Per ora la soluzione meno dolorosa possibile per limare gli oltre 364 esuberi sembrerebbe quella di stipulare 150 contratti part-time, circa 80 ricollocazioni e più di 60 uscite concordate già nei mesi scorsi. Per quanto riguarda gli altri dipendenti non è stata ancora esclusa nessuna soluzione, si è parlato anche di cassa integrazione, che potrebbe diventare una preziosa opportunità per sondare cosa può offrire l’imprenditoria umbra nell’arco di un anno.
Le proposte sul tavolo ci sono, ma ora la parola definitiva passa alla fabbrica.