L’azienda ospedaliera Santa Maria di Terni è stata condannata dal Tribunale di Terni per aver fornito una diagnosi fortemente errata ad una paziente. Il Messaggero nell’edizione di oggi, venerdì 19 febbraio, ricostruisce il fatto di cronaca.
La giovane, all’epoca 25enne, residente a Rieti, venne visitata nel 2011 presso lo studio di uno specialista, che le diagnosticò un’otite. Successivamente la ragazza venne sottoposta ad una risonanza magnetica in un centro privato, ma, per un errore di lettura delle immagini, la 25enne si dovette sottoporre ad altre visite, tra cui un’operazione eseguita da un maxillo facciale presso l’ospedale di Terni.
In un secondo momento emerse che la vera patologia era un cancro alla gola, curato dopo un lungo periodo di chemioterapia e radioterapia.
Il Tribunale di Terni ha condannato l’azienda ospedaliera ternana, il centro radiologico privato e lo specialista a risarcire la giovane con 50mila euro di danni non patrimoniali e biologici.
Il giudice Luciana Nicoli, nel presentare la sentenza, ha sottolineato come il percorso clinico della giovane paziente fosse completamente errato. La vicenda era stata ricostruita nell’atto di citazione esposto 5 anni fa dall’avvocato di Rieti Fabio Clementi.
Una prima consulenza medico-legale aveva sollevato dalla responsabilità l’ospedale ternano, ma il giudice ha successivamente confermato il coinvolgimento dell’azienda ospedaliera Santa Maria in termini di responsabilità contrattuale.