Ha voluto congratularsi personalmente con tutti i suoi carabinieri che dalle 3.36 del 24 agosto scorso stanno ininterrottamente aiutando la popolazione a trascorrere queste ore di angoscia ed attesa. E’ per questo che il Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri, Gen. C.A. Tullio Del Sette,
si è recato in Umbria, a verificare la situazione dei centri più colpiti dalla tragedia del terremoto. Accompagnato dai vertici dell’Arma nazionale e locale, erano presenti, tra l’altro, il Comandante Interregionale “Podgora” Gen. C.A. Ilio Ciceri, il Comandante della Legione Umbria Gen. Brig. Benedetto, il Capo Ufficio Operazioni del Comando Generale dell’Arma Gen. Brig. Minicucci, il Comandante Provinciale di Perugia Col. Cosimo Fiore, i militari del Co.Ba.R Umbria, organismo di rappresentanza, si è recato prima alla Stazione carabinieri di Preci e successivamente alla Tenenza di Norcia dove ha portato la propria vicinanza e solidarietà alle popolazioni colpite dal sisma nonché riconoscenza a tutti i Carabinieri,
verificando allo stesso tempo la situazione delle caserme in cui alcuni locali ed alloggi riservati ai militari sono stati danneggiati. Il Comandante ha fatto riferimento ad una situazione “molto impegnativa ed emergenziale” ma sicuramente non tragica come nelle regioni limitrofe. In Umbria, la popolazione dei centri maggiormente colpiti è attualmente alloggiata nelle tende e vive questi giorni nell’angoscia e nel timore dovuto al persistere dello sciame sismico che continua senza sosta da più di una settimana. Presso il Comando della Tenenza di Norcia il Generale ha incontrato i propri uomini che senza sosta stanno assistendo la popolazione, incoraggiandoli a continuare a fornire un sostegno morale e materiale,
testimoniando loro la sua vicinanza. Nella circostanza il Comandante Generale ha incontrato il sottosegretario di Stato al Ministero all’Interno, onorevole Giampiero Bocci, che ha voluto rivolgere espressioni di grande riconoscenza ed elogio nei confronti dei militari della tenenza di Norcia che da subito, abbandonando le loro case e caserme, si sono preoccupati di mettere in sicurezza la popolazione e, in particolare, le persone più esposte a pericoli, bambini e anziani delle frazioni più lontane di Castelluccio e San Pellegrino, le cui case sono ridotte a macerie.