“A spingere il fatturato industriale è l’alimentare che fa registrare il maggiore tasso di crescita con un balzo record del 3,4% rispetto allo scorso anno, in controtendenza al dato generale, che fa ben sperare per le festività di Natale con le spese a tavola che rappresentano la principale componente del budget delle famiglie”. è quanto afferma la Coldiretti nel commentare i dati Istat sulla fatturato dell’industria ad ottobre 2016 che riguarda i prodotti arrivati sugli scaffali per le feste di fine anno. “A sostenere la crescita – sottolinea la Coldiretti – è infatti l’andamento della domanda sia in Italia che all’estero. L’agroalimentare rappresenta la voce piu’ pesante del budget che le famiglie italiane destinano alle feste di fine anno, con una spesa complessiva di 4,4 miliardi di euro, il 2% in piu’ dello scorso anno”. Secondo l’analisi della Coldiretti lo spumante si conferma come il prodotto immancabile delle feste per quasi nove italiani su dieci (89%) a pari merito con la frutta locale di stagione, seguito a ruota dalle lenticchie (88%). Il panettone batte di misura il pandoro nelle preferenze degli italiani. Si abbandonano le mode esterofile del passato con il 9% di italiani che si permetteranno le ostriche, l’11% lo champagne e il 56% il salmone. Sulle tavole sarà presente invece il pesce locale a partire da vongole e alici per le quali si assiste ad una vera riscossa sulle tavole. Record storico per il Made in Italy alimentare anche sulle tavole delle festività di tutto il mondo con l’export di vini, spumanti, grappa e liquori, panettoni, formaggi, salumi ma anche caviale, che solo per il periodo di Natale raggiunge i 3,2 miliardi di euro, in aumento del 3%, sulla base delle proiezioni relative al mese di dicembre 2016 su dati commercio estero dell’Istat. “La spesa alimentare – spiega la Coldiretti – è uno speciale indicatore dello stato dell’economia nazionale poichè si tratta della principale voce del budget delle famiglie italiane dopo l’abitazione. Il cambiamento deve ora trasferirsi alle impreagricole con una adeguata remunerazione dei prodotti che in molti casi sono al di sotto dei costi di produzione.