Il Comune ha deciso di vendere immobili a privati per recuperare risorse da destinare alla «realizzazione, manutenzione e riqualificazione di opere pubbliche, dall’altro, di riequilibrare la distribuzione sul territorio delle capacità edificatorie, in una città che nel tempo ha cambiato volto ed esigenze rispetto alle previsioni del piano».
La giunta di Palazzo dei Priori ha approvato il via libera alla sperimentazione della vendita dei “diritti edificatori”, uno strumento – viene precisato – che non andrebbe a incrementare la capacità edificatoria fissata dal Piano regolatore.
La vendita avverrà tramite bando pubblico. Vendita che, in ogni caso, dovrà tenere conto sia dell’equa distribuzione delle risorse edificatorie sul territorio comunale, sia della destinazione. «A tal fine – spiega Palazzo dei Priori – le cubature alienabili saranno suddivise, per esempio, in piccoli lotti, così da consentire un accesso più ampio ed evitare concentrazioni in capo a pochi soggetti. Inoltre, la vendita sarà possibile solo all’interno del contesto urbano e in luoghi urbanisticamente compatibili, previa variante urbanistica al Prg. Il perfezionamento della vendita sarà, peraltro, condizionato dall’accoglimento della variante stessa da parte del Consiglio comunale».
Il Comune di Perugia sarebbe l’unico ente con un Prg “tradizionale” che abbia avviato una sperimentazione di questo tipo, che nasce «dalla volontà di rendere alienabili le cubature da aree di proprietà comunale, come l’area di Sant’Egidio/Lidarno, già da tempo inserita nel piano delle alienazioni e rimasta invenduta, ma anche da aree edificabili private declassate». L’intervento è in ogni caso «ispirato – spiega il Comune – ai principi di limitazione del consumo di suolo complessivo e alla razionalizzazione delle potenzialità edificatorie nell’ambito del Prg, sulla base delle mutate esigenze economiche e sociali della città».