Alla Treofan Terni 140 lavoratori attendono di conoscere il proprio destino confidando in una rioccupazione in fabbrica.
Per ora l’unica certezza è che la produzione è sospesa da mesi e alla vigilia del tavolo al ministero dello Sviluppo economico dopo la nomina dell’advisor per la reindustrializzazione, resta un mistero il verbale di conciliazione che avrebbe dovuto garantire ai lavoratori firmatari, il riconoscimento di sette mensilità.
Il segretario generale Femca Cisl Umbria Fabrizio Framarini, alla vigilia dell’incontro al ministero dello sviluppo economico, convocato per oggi 5 luglio dal viceministro Todde, incalza la proprietà aziendale: «Jindal ci convochi. I lavoratori Treofan si stanno pagando di tasca loro (13ª, 14ª, premio produzione e da ultimo il Tfr) la permanenza forzata fuori dai cancelli. Oltre alle loro spettanze, dalla fine di giugno, lo Stato sta intervenendo con la cassa integrazione straordinaria. Dal punto di vista prettamente sindacale bisognerà invece quanto prima riprendere il confronto con il liquidatore, non tanto sull’accordo a latere già siglato, ma sul modello del verbale di conciliazione che i lavoratori entro il mese di novembre potranno, se lo vorranno, firmare per rendere operativo il loro licenziamento da parte di Jindall, e sbloccare così le sette mensilità dell’accordo».