A Gubbio, come in tutti i centri storici umbri,il centro storico è a rischio desertificazione perchè se chiudono gli esercizi commerciali se ne vanno anche i residenti e scompare il turismo. Si attendono quindi le soluzioni proposte nello studio affidato all’esperto Andrea Kaczmarek finalizzato ad entrare nei dettagli della dinamica della rete commerciale interna. Ma intanto per Corso Garibaldi ed il centro le cifre sono impitose:2017 le cessazioni sono state 45, 16 i subingressi, 28 le nuove aperture; nel 2018, nell’ordine, di 45, 17 e 36. C’è naturalmente preoccupazione da parte delle associazioni di categoria che aspettano di conoscere con interesse l’indagine in corso, ma non si fanno troppe illusioni.
“Quando avremo a disposizione un quadro preciso sulle cessazioni per tipologia, dimensioni ed ubicazione – sottolinea Lucio Lupini, presidente di Confcommercio – potremo proporre, a ragion veduta, eventualicorrettivi ed agevolazioni, compresi interventi di carattere infrastrutturale. «La crisi è più acuta in zone da tempo in sofferenza, tra cui la parte est del centro storico, che ha le sue espressioni più crude in corso Garibaldi e nel quartiere di San Pietro, esclusa Via Cairoli. Un parziale rimedio legato al completamento dello strategico parcheggio di San Pietro e della palestra annessa, ripreso e parzialmente realizzato. E’ il caso anche di dare agevolazioni in materia di Tari, occupazione suolo pubblico oltre che nei pagamenti dei parcheggi, favorendo in tal modo l’accessibilità al centro storico”.