Si attende la decisione del Tribunale di Firenze che oggi dovrebbe esprimersi sulla eventuale revoca dell’interdizione del giudice spoletino Tommaso Sdogati, della sezione civile del tribunale di Spoleto, indagato per corruzione insieme agli avvocati civilisti del foro di Perugia Mauro Bertoldi e Nicoletta Pompei, finiti agli arresti domiciliari.
Le accuse formalizzate dal gip Angelo Antonio Pezzuti del tribunale di Firenze su richiesta della Procura fiorentina, per tutti e tre sarebbero di corruzione, mentre per i due civilisti anche per traffico di influenze illecite, mentre per il solo Mauro Bertoldi anche di sfruttamento della prostituzione e falso ideologico, peculato, favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.
Ai domiciliari per sfruttamento della prostituzione in concorso con il legale è finita anche una giovane romena e un’impiegata civile dell’ufficio Immigrazione della questura sarebbe stata iscritta nel registro degli indagati. Quest’ultima sarebbe indagata per peculato, falso e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina di una decina di soggetti tra brasiliani, marocchini, cinesi e lettoni.
Intanto il legale di Bertoldi, l’avvocato Luca Maori (nella foto a lato), respinge qualsiasi accusa riguardo al suo assistito.
«Il mio assistito – si legge sul Corriere dell’Umbria – aveva solo una relazione con una donna e nell’ambito del loro rapporto hanno detto delle cose, ma nulla hanno a che fare con l’ipotesi di reato di sfruttamento della prostituzione prospettata nei suoi confronti dall’autorità giudiziaria perugina».
«Bertoldi – aggiunge l’avvocato Maori – è rammaricato per la cattiva pubblicità che è stata fatta sul suo conto nei giornali e si professa assolutamente estraneo a quanto gli viene contestato. Egli non ha commesso nulla di illecito, né di immorale. Ha commesso solo la leggerezza di aver parlato in maniera libera con una persona».
La coindagata per sfruttamento della prostituzione, una donna rumena di 29 anni, è difesa dall’avvocato Aldo Poggioni e, come il fidanzato, verrà interrogata stamane dal gip Valerio D’Andria, che li ha spediti ai domiciliari su richiesta del pm Valentina Manuali.
Per Sdogati in particolare – difeso dall’avvocato Daniela Paccoi, così come la compagna Pompei – sarà uno snodo decisivo. Il gip deve decidere se emettere la sospensione dalle sue funzioni.