L’Associazione Volontari Carabinieri in Congedo non ha alcun riconoscimento giuridico da parte del Comando Generale. Proprio perché l’unica associazione riconosciuta è l’Associazione Nazionale Carabinieri, che è depositaria del medagliere dell’Arma, e pertanto unica autorizzata a fregiarsi della parola Carabinieri.
Eppure tale associazione continua a svolgere “servizio” di sorveglianza e di protezione civile, nonostante il divieto dettato dalle direttive che fanno esplicito riferimento alla circolare DPC/VSN/45427 del 6 agosto 2018 del Dipartimento Nazione della Protezione Civile – Presidenza del Consiglio dei Ministri.
L’Ass. Naz.le Carabinieri – ha disposto, nel dicembre 2018, l’obliterazione del Nucleo di Protezione Civile Anc di Spoleto, diffidando i relativi soci, (che fin dal settembre del 2015 avevano deciso di non far parte dell’istituendo Nucleo di P.C. Regionale Umbria), ad astenersi, per il futuro, dall’utilizzare simboli, emblemi, insegne, nomi, uniformi e segni distintivi in genere propri dell’ANC, riconducibili, comunque, all’Anc.
Una disposizione (quella dell’anonimato) di certo rispettata dai soci Anc di Spoleto, che comunque non hanno ottemperato fino in fondo ai dettami imposti dai soprintendenti.
Tant’è che in occasione di varie manifestazioni pubbliche svoltesi a Spoleto i detti “associati” hanno partecipato utilizzando i mezzi dell’Arma, e anche in questa occasione ovviamente nascondendo i simboli e gli emblemi riconducibili alla Anc.
Nonostante tale comportamento sia stato documentato e reso pubblico attraverso articoli di stampa da parte dell’Associazione Volontari Carabinieri in Congedo, si continua ad operare come se nulla fosse, negando ogni addebito e minacciando di querelare per diffamazione chiunque metta in rilievo tale situazione.
Sulla questione riceviamo e pubblichiamo una nota molto esplicita firmata dal Generale dei Carabinieri Antonio Federico Cornacchia che riportiamo di seguito:
“Intelligentia pauca”, cioè, a buon intenditore poche parole.
La persona intelligente non ha bisogno di tante spiegazioni per comprendere determinati concetti, rendersi conto delle situazioni venutesi a creare, come stanno le cose.
Per il buongustaio è nel palato che trova il senso del gusto; l’egocentrico nel proprio atteggiamento o comportamento pone se stesso, e, ovviamente, i propri problemi, al centro di ogni situazione tanto da non provare empatia per gli altri.
Si è voluto perdere la buona occasione di stare zitto.
Oscar Wilde diceva: “Meglio tacere che aprire bocca e togliere ogni dubbio”. La vicenda del contendere, nel suo insieme, è ormai alla portata di tutti, o quasi, interessati o meno, anche dei semplici curiosi.
Troppo spazio però alle baggianate, alle sciocchezze, alle falsità inventate, illudendosi di poterne usufruire a iosa, ma dai risvolti negativi, inevitabili: la verità, primo o poi, viene a galla.
Un chiaro esempio ce lo fornisce Prometeo, colui che donò all’uomo il fuoco.
Aveva plasmato con la creta la Verità. Convocato da Giove, lasciò l’officina all’inganno, al suo apprendista, che nell’emulare il maestro, iniziò a forgiare una statua sul modello di quella di Prometeo. Ma gli venne a mancare la creta per plasmare i piedi.
Prometeo, tornato, si stupì per la loro straordinaria somiglianza tanto da decidere di dare vita ad entrambe. Le pose nel forno e infuse loro l’anima.
La Verità incominciò il suo cammino solenne e deciso ma l’imitazione di lei essendo mutilata, non riuscì a seguirla.
A tale copia Prometeo diede il nome di Menzogna.
Si vuole negare l’evidenza? Sarebbe antipatico, o meglio, superfluo riproporre le “vicissitudini” che ebbero origine sin dall’estate del 2015 quando anche formalmente fu contestata l’iniziativa della Presidenza Nazionale ANC che, anticipando la normativa del 2017, aggiornata nel 2918, proponeva la riorganizzazione del settore della Protezione Civile, quindi la istituzione di Nuclei di P.C. ANC di tipo interregionale, regionale e provinciale.
Vi aderì la maggior parte dei Soci ANC dei Nuclei P.C.ANC dell’Umbria, ivi compresa la metà di quelli di Spoleto e Perugia. Contestazione caratterizzata da un comportamento censurato sin dal primo momento che, perdurante, non avrebbe potuto che avere dei risvolti “traumatici”: l’obliterazione nel dicembre 2018 del Nucleo di P.C. ANC di Spoleto.
Ma che, con inspiegabile impudenza, si vorrebbe anche negare.
Non pago si volle reagire, all’insegna dell’egocentrismo, dando vita ad una struttura associativa dalla denominazione pregna di significato per averla connotata del termine “Carabinieri” – vera attrattiva atta ad assicurare, ma in apparenza, credibilità, prestigio, forse, reputazione.
Termine, però, abusivo, illegale, dagli stessi usurpatori riconosciuto a mezzo Facebook del febbraio 2019: “Ci scusiamo per l’errore della scritta “Carabinieri” presente in logo, provvederemo alla corretta modifica”.
Mera promessa! Si sarebbe potuto rinunciare oltre che al prestigio, alla reputazione, alla vanagloria tanta desiderata, quindi, alla propria sopravvivenza?
L’esempio di Prometeo ci richiama alla realtà.
In gergo si ripiega sui cosiddetti “i nodi vengono al pettine”.
Se si ha l’ardire ci si neghi l’evidenza. Anche nelle opportune sedi si è disposti a produrre la relativa documentazione.
In sintesi “per Inadempienze”, a seguito del parere del Comune di Spoleto, l’Ufficio del Registro Regionale di Volontariato provvedeva alla Cancellazione dell’Associazione Volontari Carabinieri in congedo, dando comunicazione al Comune competente, notificando il provvedimento (Annotazione n.940 con determinazione Dirigenziale n.8626 del 29 agosto 2019) al legale rappresentante.
Dagli effetti ben noti. Indicati al n.4 del comma i dell’art.376 LR n11/2015, prevedono la venuta meno dei benefici, nei loro vari aspetti.
Determinazione sembra non del tutta recepita, né capita. Chi autorizza, dispone lo svolgimento dei Servizi che vedono impiegati componenti dell’AVCC. È pur vero che la Cancellazione attiene solo ai citati benefici non alla possibilità di svolgere servizio ma, conviene specie alle Istituzioni, agli Enti delegare i non iscritti al Registro Regionale a svolgere servizi, peraltro in violazione della nota circolare della Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento della Protezione Civile del 6.08.2018?
Generale di Brigata Carabinieri (in quiescenza), ispettore ANC Regione Umbria Antonio Federico Cornacchia