Per il Giudice, Piercarlo Frabotta che ha confermato l’arresto del molestatore di giovani,la tecnica di addescamento, documentata dal Gip era convincente ed efficace, tale da confermare la pericolosità del molestatore, che ha utilizzato il patrimonio dell’informatica come scusa per avvicinare le giovani vittime.
In carcere è finito un 29enne padre di famiglia di origine albanese in attesa di permesso di soggiorno per ricongiungimento familiare. La tecnica di avvicinamento ai giovani non l’avrebbe usata solo per l’episodio di lunedì al Decathlon di Corciano ma – parrebbe – anche in altre occasioni.
La prima di queste avvenne a Gennaio e la successiva a Marzo quando fu denunciato per altrettanti molestie ad adolescenti.
Il 16 gennaio in un interrogatorio rispose “ ho chiesto ad un ragazzo sull’autobus se poteva aggiustare il computer della mia bambina che era a casa mia, non ho toccato questo ragazzo, sono stato frainteso”
Nella seconda denuncia, il secondo ragazzo, avvicinato sempre con la richiesta di aiuto per un computer sarebbe stato chiamato “amore”.
In sede di interrogatorio di garanzia le dichiarazioni della vittima e le riprese contrastanti delle telecamere sono evidenti: lo riprendono mentre aspetta all’uscita il ragazzo e poi lo segue fino al suo motorino.
Tuttavia il 29enne ha confermato di essersi avvicinato al ragazzo casualmente nel frangente in cui si recava prendere il suo bambino, che non viene inquadrato dalla telecamera.
Il Gip ha confermato “ il molestatore ha mentito spudoratamente” anche quando ha sostenuto di aver al più toccato una spalla anziché le parti intime.