Sono 1.117 i perugini che hanno richiesto il rimborso al Fondo indennizzo risparmiatori (Fir) dopo il crack della Banca Etruria. Sono ex obbligazionisti subordinati o azionisti della Banca truffati. I residenti si vanno ad aggiungere ad altri novemila persone che acquistarono azioni e obbligazioni subordinate emesse dall’Etruria. Spinti anche dalle promozioni che venivano fatte nelle agenzie con l’obiettivo di raccogliere il più possibile.
Con il decreto dell’agosto scorso, approvato dal governo, si è aperta la strada del rimborso per le vittime dei crack bancari.
I risparmiatori truffati possono accedere al fondo indennizzo da 1,5 miliardi di euro istituito dalla legge di bilancio. Il Fondo (Fir) è riservato a chi è stato danneggiato dalle banche e i titoli indennizzabili sono le azioni e le obbligazioni subordinate. L’indennizzo oscilla dal 30% per le azioni al 95% per le obbligazioni del costo di acquisto dei titoli, entro il limite di 100.000 euro ciascuno.